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Cod Art 0374 | Rev 00 | Data 21 Gen 2011 | Autore M. Guadagnino

 

IL PARCO NATURALE REGIONALE di PORTO VENERE e L'AREA DI TUTELA MARINA

Porto Venere

Veduta di Porto Venere

INTRODUZIONE
Un connubio tra mare e terra, il Parco Regionale Naturale di Porto Venere comprende l’omonimo promontorio e le isole Palmaria, Tino e Tinetto. Le isole si sono separate dalla terra nel periodo del Tardo Quaternario, questo ha fatto si che sia sulle isole che sulla terra ferma vi sia lo stesso patrimonio flogistico e faunistico. Molte specie raggiungono il loro limite di distribuzione proprio all’interno del parco. Per tale motivo l’intera area si sviluppa su tre zone SIC, Siti di Interesse Comunitario.

  Area di Tutela Marina di Porto Venere  
  Regione: Liguria
Provincia: La Spezia
Comuni: Porto Venere
Estensioni: Superficie terrestre: 275.86 ettari; Superficie marina: 131.72 ettari
Istituzioni: Legge n. 30 del 3 settembre 2001 “Istituzione del Parco Naturale Regionale di Porto Venere”
 
  Ente gestore: Comune di Porto Venere  

L'AMBIENTE MARINO
Diversamente dalle Aree Marine Protette, Porto Venere ospita un’Area di Tutela Marina che comprende la parte sud-occidentale dell’Isola Palmaria, le isole Tino e Tinetto e i fondali antistanti il promontorio dove cresce folta una importantissima pianta marina, la Posidonia oceanica.
L’Area è caratterizzata da ambienti rocciosi a picco sul mare, secche, grotte che offrono un paradiso subacqueo senza eguali. La presenza di tantissime specie di gorgonie, che possiamo riscontrarle anche profondità più basse di quelle tradizionali da a tutta l’area una peculiarità particolare. Tante e tante sono le grotte che continuano il loro percorso sott’acqua, la presenza di questi ambienti porta subacquei di tutto il mondo a visitare questa area, ma le grotte non sono solo subacquee, si ha la possibilità di poterle visitare anche a bordo di piccoli natanti che possono addentrasi all’interno delle grotte per poter godere del gioco cromatico che cambia con il passare delle ore della giornata. Da visitare la Grotta del Tinetto, dove è possibile anche immergersi, ancora la Grotta Azzurra sull’Isola Palmaria cosi chiamata perché la luce che entra riesce a creare dei giochi di luce con tonalità azzurre. La presenza della Posidonia oceanica permette un’ottima difesa contro l’erosine della costa, ma soprattutto offre un ambiente ricco di vita.

Cave di Porto Venere

Le cave di Porto Venere

L’habitat a prateria di Posidonia, proprio per le sue peculiarità, è stato inserito all’interno della Direttiva Comunitaria 92/43/CEE (Direttiva Habitat) relativa alla conservazione e alla salvaguardia degli habitat presenti sul territorio europeo. Si assiste ad un’esplosione di vita in qesto ambiente; salpe, boghe, ricci, alghe, labridi, pesci ago e cavallucci marini oltre che minuscoli crostacei, molluschi e stelle marine brulicano incessantemente tra le foglie nastriformi della Posidonia. Per tutte queste ragioni la prateria di è stata inserita all’interno dell’Area di Tutela Marina in modo da poter iniziare a creare un sistema di gestione e monitoraggio, finalizzato alla tutela e alla salvaguardia di questo importante habitat.

Prateria a Posidonia

Prateria a Posidonia

DISPOSIZIONI VIGENTI

Attività consentite:

Attività non consentite:

DISPOSIZIONI PER LA NAUTICA DA DIPORTO
L’esercizio del diporto nautico, è consentito secondo le modalità stabilite nel regolamento dell’Area di Tutela Marina, e con i vincoli indicati dalle disposizioni di sicurezza previste dall’ordinanza balneare emanata dalla Capitaneria di Porto di La Spezia, e dalle disposizioni indicate nelle normative vigenti riguardanti la navigazione da diporto.

DISPOSIZIONI PER LE IMMERSIONI SUBACQUEE
L’Ente gestore si riserva di indicare i siti di immersione dell’Area di Tutela Marina.
Le immersioni effettuate con i centri per l’immersione o senza avvalersi dei suddetti devono essere autorizzate dall’Ente gestore.
Per ogni sito di immersione sono autorizzati un numero massimo di 28 subacquei comprese le eventuali guide.
Deve essere rispettato il rapporto guida-sub 1:6.
In tutta l’Area di Tutela Marina sono vietate le immersioni notturne, salvo specifiche autorizzazioni rilasciate dall’Ente gestore.
Le immersioni nelle grotte sommerse sono consentite ad un numero massimo di 4 subacquei alla volta comprese le eventuali guide.
Il mezzo nautico per motivi di sicurezza, durante l’immersione, dovrà essere presidiato da una persona in grado di manovrare ed effettuare eventuali comunicazioni di emergenza.

DISPOSIZIONI PER LE ATTIVITÀ DI PESCA
In tutta l’Area di Tutela Marina è vietata la pesca con reti a strascico , con reti derivanti e con il cianciolo.
Sono vietate le gare di pesca.
Nel tratto di mare circostante il Tino, il Tinetto e le secche adiacenti è consentita solo la pesca a traina.
È vietata la pesca a cernie, corvine, crostacei ed il prelievo di molluschi bivalvi e gasteropodi.
La quantità massima giornaliera pescabile è di 2 kg a persona. In caso di utilizzo di mezzo nautico il quantitativo pescato non potrà superare i 4 kg, indipendentemente dal numero di persone trasportate. Le misure di cui sopra possono essere superate solo nel caso di pesca di un singolo esemplare.
La pesca sportiva è consentita unicamente con i seguenti strumenti:

La pesca subacquea è vietata, a meno di deroghe, che potranno riguardare esclusivamente i residenti del Comune di Porto Venere, ed è consentita la pesca solo nel tratto di mare tra Punta Beffettuccio e Punta del Pittone.
La pesca professionale è consentita ai pescatori residenti, nonché alle cooperative aventi sede nel Comune di Porto Venere, previa registrazione all’Ente Gestore, anche nel tratto di mare a nord-est dell’isola del Tino e del Tinetto.
Potranno essere concesse deroghe ai pescatori non residenti, sentite le organizzazioni professionali dei pescatori e previo conforme e motivato parere della Commissione per la gestione dell’Area di Tutela Marina.
La pesca professionale è consentita con l’utilizzo di una lampara per ogni imbarcazione, e con l’uso di palamiti con un massimo di 200 ami.

Porticciolo

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