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DIDATTICA PER LE SCUOLE

Cod Art 0081 | Rev 00 | Data 22 Ott 2008 | Autore Castronuovo Motta Nicola

GLI ANIMALI DEI MARI TROPICALI

Il pesce pagliaccio

Pesce pagliaccioRicordate il film "Alla ricerca di Nemo"? Dopo la proiezione del film, le vendite di questi graziosi pesciolini nei negozi di acquari, raddoppiarono. Ma non tutti sanno che è una specie difficile, perchè vive in acqua salata. Forse è meglio ammirare tutti i pesci in mare, nel loro habitat naturale e non in una sfera di vetro, ma parleremo di questo problema in un'altra occasione. Questo piccolo pesce vive in simbiosi con gli anemoni di mare, difendendosi dalle punture urticanti grazie al muco che ricopre il suo corpo. L’anemone ospitando il pesce pagliaccio si libera dei parassiti che costituiscono insieme al plancton il suo cibo. Si libera pure delle alghe e di altriinvasori,. Nel contempo il pesce si ripara dai predatori rifugiandosi fra i tentacoli dell'anemone. Se poi si allontana per brevi momenti, deve ristabilire l’immunità al veleno strofinandosi a piccole dosi contro i tentacoli. Solitamente è una coppia di pesci che vive nell’anemone, ma possono trovarvi rifugio piccole comunità costituite da più esemplari. La caratteristica banda verticale bianca (una o due) ed il colore arancio o rossastro li identifica nella famiglia dei Perciformi. Esiste anche una specie che è sprovvista della caratteristica banda bianca, si tratta dell’ Amphiprion ephippium. La deposizione delle uova avviene alla base dell’anemone che la coppia ha scelto come loro dimora. Vivono a differenti profondità. Solitamente intorno ai 10-15 metri.

Anemone

Un consiglio, osservateli dal vivo o negli acquari pubblici. Lasciamoli vivere nel mare aperto.

Il pesce istrice

Pesce istrice

ll pesce istrice come il pesce palla si gonfia davanti ad un pericolo, riempiendosi rapidamente di acqua radrizzando le spine erettili che solitamente sono ripiegate all’indietro. Abita le barriere coralline scorazzando qua e là alla ricerca di cibo. I denti sono fusi tra loro a formare una sorta di becco robusto, utilizzato per rompere le conchiglie e lo scheletro degli invertebrati del quale si nutre. Appartiene alla famiglia dei Diodontidi. Il pesce palla simile al pesce istrice ma privo di spine, contiene una tossina che è liberata nell’acqua se si sente minacciato. Il veleno è più potente del cianuro, e nonostante questo in Giappone è ritenuto una prelibatezza che va comunque preparata con cura e attenzione. Sempre in Giappone gli avvelenamenti da pesce palla sono abbastanza comuni.

L'ippocampo

Ippocampo

Questo caratteristico animale dalla forma bizzarra, assume nel nuoto una posizione eretta. Il corpo è coperto da scaglie corazzate, con una corona ossea sul capo. La coda serve loro per aggrapparsi ai coralli o alla vegetazione marina, per sfuggire ai predatori si mimetizzano in maniera efficace fra la vegetazione marina. Per la riproduzione, le femmine affidano le uova al maschio, depositandole nella sua tasca addominale. Dopo poche settimane usciranno gli avannotti (i piccoli cavallucci). Vivono in acque basse e lungo le coste dell'Indo-Pacifico. Vedere anche qui!

Il pesce mangiato

Lisca

Questo caratteristico pesce vive nei mari di tutto il mondo, che razza di pesce è? Avete deciso di comprarlo dal pescivendolo della vostra città o lo avete pescato e dopo una bella pulita è finito in padella… che fame eh? Ora questa immagine lo ritrae in bella vista, ed è ciò che rimane di lui. Scherzi a parte, il pesce è fonte di nutrimento per milioni di persone. A volte però sorge un problema… molti di questi pesci, assimilano i veleni che l’uomo con le sue attività industriali scarica nei fiumi e nel mare. L'uomo omnipresente all’apice della catena alimentare finisce per assimilare i suoi stessi veleni ( metalli pesanti come il mercurio, il cromo ecc). Bisogna quindi preservare le acque e non inquinarle. Non sempre la cottura elimina il veleno. Sconsigliatissimo poi consumare del pesce crudo (sushi).

Le meduse

Medusa

Le meduse popolano tutti i mari, in prevalenza i mari tropicali e temperati. Alcune specie sono innocue, altre mortali e altre semplicemente urticanti. Il loro corpo è composto per la maggior parte di acqua e di una sostanza gelatinosa (la mesoglea) che contiene del collagene. La bocca si trova sotto l’ombrello, circondata dai tentacoli. La medusa non ha organi (cuore, cervello, ecc ) solo un rudimentale apparato digerente utile ad assimilare il nutrimento dai pesci che cattura con i tentacoli lunghi anche 8-10 metri come nel caso della caravella portoghese. Alcune meduse le possiamo toccare a mani nude senza problemi, altre ancora se solo sfiorate ci lasciano un brutto ricordo. La pelle si irrita e brucia, sembra di esserci scottati, può sorge anche un eritema. La soluzione migliore e quella di sciacquare la parte interessata con acqua tiepida salata (mai usare acqua dolce), nei casi più gravi potrebbe essere necessario un antistaminico. E' possibile utilizzare del ghiaccio per calmare e sgonfiare la parte interessata, ovviamente solo dopo averla accuratamente lavata, come detto in precedenza. La medusa killer per eccellenza è la medusa Chironex fleckeri, o cubomedusa. Vive per fortuna nei lontani mari Australiani, è talmente piccola che non si riesce nemmeno a vederla. Al contrario lei ci vede benissimo perchè è dotata di occhi. E' molto pericolosa e può uccidere un uomo con pochissimo del suo veleno. A contatto con questa medusa il corpo reagisce con forti dolori e tremori, e se non si interviene prontamente può sopraggiungere la morte per arresto cardiocircolatorio, dovuto all’aumento della pressione sanguigna. Non ci sono antidoti, bisogna solo attendere e aspettare che i dolori e i tremori passino senza causare altri danni con l’ausilio delle cure ospedaliere. Nei nostri mari, capita di avere un’invasione vera e propria di meduse che spinte dalle correnti lambiscono le coste a migliaia, si tratta però nella maggioranza dei casi di meduse innocue come le Rizostoma pulmo e della Aurelia aurita, i cui tentacoli non arrecano fastidio. Le meduse sono predate da tartarughe, squali, alcuni granchi, pesce luna e altri pesci.

La manta

Manta

La manta birostro appartenente alla famiglia dei Raiformi. Elegante nei movimenti, raggiunge i 7 metri di larghezza, nonostante la sua mole imponente si nutre di plancton, che filtra spalancando la sua enorme bocca. Sono pochi i suoi nemici naturali, fra questi gli squali e le orche. Raggiunge la riva in estate per riposare dove solitamente l’acqua è più calda. La femmina ogni anno, solitamente dopo l’accoppiamento, partorisce 1-2 piccoli per volta, alla nascita i piccoli misurano 1.2 metri di lunghezza. Vive nelle acque calde e tropicali di tutto il mondo. Nell’antichità si credeva fosse un essere malefico, da qui il nome diavolo, per questo era preda di cacciatori che la uccidevano per esorcizzare il mare da questo diabolico animale.

Il pesce luna

Pesce luna

Caratteristico pesce osseo, può raggiungere i 4 metri di lunghezza e un peso di 2 tonnellate. Visto di profilo quest’enorme pesce sembra un disco. La bocca ha un labbro superiore molto carnoso, la pinna caudale è appena visibile, ed è leggermente crespata da cui il nome di pesce luna (Mola mola, dal latino, pietra da macina). La dieta di questo pesce è a base di meduse che mangia a piccoli morsi. Le lunghe pinne, anale e dorsale, sono tenute erette e il loro movimento ondulatorio serve per il nuoto. Molto prolifico si riproduce in alto mare deponendo fino 300 milioni di uova che, trasportate dalla corrente saranno mangiate da molti pesci.

La stella marina

Stella

A questo gruppo di invertebrati marini (Echinodermi) appartengono anche i ricci, le ofiure e i cetrioli di mare (oloturie), comuni nei mari di tutto il mondo. Possiedono un corpo che ha solitamente 5 braccia uguali, che si prolungano come dei tentacoli, forniti dei pedicelli ambulacrali, utili per muoversi. Ma vi sono stelle che possiedono più di 40 braccia, altre non ne hanno e sembrano dei dischi tondi. Sono prive di testa e di coda. La bocca e l’ano si trovano al centro di due superfici opposte tra loro. Il loro scheletro è composto di carbonato di calcio. Si nutrono di piccole prede che scovano sul fondale marino o sulle rocce e i coralli. Alcune sono in grado di rovesciare all’esterno il loro stomaco dalla bocca, per catturare le prede e digerirle all'esterno. Le stelle marine hanno un diametro che va da 1 centimetro ad 1 metro. La stella corona di spine (Acanthaster planci), vive nei mari tropicali, sulla barriera corallina. E' un animale molto vorace che distrugge con il suo passaggio la barriera corallina. Possiede delle spine velenose e si nutre dei polipi che vivono dentro lo scheletro corallino, inevitabilmente il corallo muore, svuotato dalla vorace bocca di questa predatrice. In Australia diverse zone della barriera corallina sono morte a causa della massiccia presenza di questa specie di stella.

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