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Cod Art 0206A | Rev 00 | Data 30 Ott 2009 | Autore Pierfederici Giovanni

 

SIMBIOSI: FUNGHI E ALGHE

Questo breve scritto nasce dalla curiosità di un nostro giovane utente che in diverse occasioni ha posto delle domande davvero interessanti. Poiché l'aspetto legato all'ultimo quesito ricevuto è poco dibattuto in rete, abbiamo optato per rispondere non attraverso la pagina dedicata ma attraverso questo breve articolo.

Esistono funghi che parassitano e crescono a discapito di alghe e animali marini?

Ebbene si! Alcuni funghi filamentosi (microscopici e ben diversi dai funghi a cui siamo abituati) crescono su alcune specie di alghe. In tal caso si tratta di micopicosimbiosi (mycophycobiosis), termine poco utilizzato nella letteratura scientifica italiana, ma diffuso in quella anglosassone e coniato da Kohlmeyer & Kohlmeyer in un loro articolo del 1972. Indica praticamente un'assoziazione tra un fungo marino e un'alga marina in un habitat ove quest'ultima risulta predominante. Diffuso anche il termine "symbiotum" coniato da Schardl et al, nel 1991, per indicare l'associazione mutualistica tra Neotyphodium spp. e Festuca (fescue) o Lolium perenne.
Quest'ultime non sono alghe ma piante. Kohlmeyer & Kohlmeyer nel 1979, descrissero il caso di un fungo che cresceva sul tallo di un'alga senza tuttavia danneggiarla, in tal caso si parla quindi di simbiosi e non di parassitismo. Il meccanismo alla base di questo rapporto alga-fungo non è ben chiaro,ma è stato evidenziato che il fungo protegge l'alga durante le basse maree, quando è esposta all'aria. Alcune alghe come Ascophyllum nodosum non sviluppano il tallo se non infettate da un fungo (Garbary & London, 1995).

Alcuni funghi micopicobionti sono quelli appartenenti al genere Blodgettia e Mycosphaerella. Per esempio Blodgettia bornetii cresce su alcune specie tropicali di alghe appartenenti al genere Cladophora. L'ascomicete Mycosphaerella ascophylli è spesso associato con l'alga bruna Ascophyllum nodosum e Pelvetia canaliculata. Le cellule di questo fungo crescono tra il cortex e la medulla dell'ospite, formando un network di mucillagine filamentosa. Le ife sono piccolissime (0.8 - 1.6 micro m. di diametro) e risultano fortemente anastomizzate con le cellule algali. L'ascomicete Turgidosculum complicatulum forma associazioni con le alghe verdi Prasiola borealis e Prasiola tesselata. Cresce attraverso le cellule del tallo separandole in gruppi differenti. Anche in questo caso si ritiene che il fungo protegga l'alga dal cosidetto drying delle basse maree. Turgidosculum ulvae è comunissimo sull'alga verde Ulva vexata. Cresce così tanto da separare il tallo dell'alga in numerose parti.

L'alga Ascophyllum nodosum, diffusa lungo le coste atlantiche del Nord Amercia, è sicuramente quella più studiata. Sul suo tallo, oltre al fungo Mycosphaerella (Mycophycias), vive come epifita pure l'alga rossa, Polysiphonia lanosa (conosciuta anche come Vertebrata fastigiata). Le tre specie quindi offrono uno straordinario esempio di coevoluzione dal punto di vista morfologico, fisiologico ed ecologico. Una simbiosi a tre comunque rara in natura. Due organismi fotosintetici e un fungo che media le interazioni tra le due specie algali.

Mycosphaerella ascophylli (sin. M. pelvetiae), è una delle due specie di fungo assegnate a questo genere. L'altra specie M. apophlaceae è un endofita obbligato di alcune alghe rosse apparteneti al genere Apophlaea, endemiche della Nuova Zelanda.

Foto1 Ascophyllum nodosum (photo by Sigmund Lie).