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DIDATTICA PER LE SCUOLE

Cod Art 0092 | Rev 00 | Data 19 Dic 2008 | Autore C. M. Nicola

IL MISTERO DELLE MIGRAZIONI NEI MARI

Il mare all'orizzonte

Gli animali marini di molte specie, fin dalla notte dei tempi hanno seguito il loro istinto, quello di spostarsi. Fin dal piccolo copepode (organismo appartenente allo zooplancton) alla gran balena blu, per un istinto atavico compiono le migrazioni, in verticale, dalle profondità verso la superficie per il plancton, alle migliaia di chilometri negli oceani per le balene. Le cause che spingono gli animali marini a spostarsi sono diverse, importanti sono i fattori ambientali - la temperatura dell’acqua, la durata del giorno, la quantità di cibo disponibile- o fattori interni, come i cambiamenti ormonali. I lunghi viaggi degli animali marini sono paragonabili alle migrazioni degli animali che vivono sulla terra ferma. Movimenti stagionali verso zone dove il cibo è più abbondante, o dove ci sono condizioni più favorevoli per la riproduzione e la crescita dei piccoli. I tonni ad esempio, attraversano gli oceani per la ricerca del cibo, i salmoni dal mare risalgono i fiumi e i torrenti, le anguille nuotano dai ruscelli e dai laghi fino agli abissi del Mar dei Sargassi, squali, marlin e tartarughe marine, migrano isolati o in piccoli gruppi (si sono viste migrazioni di massa per lo squalo martello), mentre aringhe, calamari e sgombri si riuniscono in banchi immensi probabilmente per difesa.

Molti crostacei litorali come granchi, gamberi e aragoste si spostano in acque profonde per deporre le uova. Le larve per un breve periodo saranno planctoniche, e quindi liberamente natanti e potenziali prede per molti organismi. In seguito diverranno bentoniche, vale a dire che si stabiliranno sul fondale. Infine, dopo un periodo variabile da specie a specie, si stabiliscono in acque basse e ricche di cibo, e qui diverranno individui adulti. Le aragoste formano lunghe code di 50 o più individui fra maschi e femmine, per spostarsi dai bassi fondali alle acque più profonde, e a scopo difensivo si dispongono in fila indiana riparandosi con la coda che sormonta il dorso dell’animale che segue. Aragoste

Diversi animali sono in grado di sfruttare le correnti prevalenti per le loro migrazioni. Indicativo è che individui adulti forti ed esperti nuotano contro corrente per raggiungere le zone ottimali, mentre i giovani e gli animali deboli e indifesi, compiano le loro migrazione in senso contrario, quindi in favore della corrente verso le zone di abbondanza. Alcuni tornano a terra per riprodursi, fra questi le foche, le otarie e i leoni marini. Si riuniscono sulla terra ferma a migliaia formando colonie immense e rumorose. I piccoli di foca sono allattati solo per due o tre settimane, ma in questo breve periodo crescono di un chilo al giorno. Il luogo della nascita dei piccoli avviene in zone dove la temperatura dell’acqua è fredda, come le coste del Labrador, il golfo di San Lorenzo, il sud Africa e l’Alaska per le otarie. La migrazione a mio giudizio più spettacolare e avventurosa, è quella dei salmoni. Compiono sino a 5 mila chilometri, abbandonando le acque dell’oceano e i luoghi di "pastura" (dove il cibo abbonda) per risalire fiumi, i torrenti e arrivare magari ai laghi, raggiungendo i luoghi dove sono nati per deporre le uova e terminare il lunghissimo viaggio con la morte, un ciclo spettacolare di vita. Ma come può un pesce ripercorrere a ritroso un percorso non privo di difficoltà e così lungo, riuscendo a trovare la giusta via? Gli interrogativi sono molti, ma la cosa certa è che questi pesci hanno il senso dell’olfatto molto sviluppato a discapito di una vista scarsa e insieme al gusto, riescono a compiere un’impresa che a noi appare impossibile. Riescono a trovare le tracce chimiche nei valori dell’acqua del fondo, dai vegetali e dai minerali che si trovano lungo il percorso, memorizzando tutto queste informazioni al momento della nascita e nelle fasi successive.

Salmoni

Salmoni

Un altro migratore sorprendente è la tartaruga. Diverse specie di tartarughe solcano i mari di tutto il mondo, anch’esse come i salmoni compiono diverse migliaia di chilometri per raggiungere il luogo della deposizione delle uova, solitamente un litorale o un’isola remota, il loro luogo natio. Non tutte le tartarughe migrano ogni anno. Esiste una specie, la testuggine franca, che trova cibo nelle acque del Brasile e migra poi verso l'isola di Ascensione, un’isoletta di soli 88 km quadri a metà strada fra l’America e L’Africa, percorrendo una distanza di 1.400 miglia marine, un miglio nautico equivale a 1851,6 m. Si tratta di rettili che sono dei nuotatori formidabili ma goffe sulla terraferma.

L'isola di Ascensione

Nel cerchio rosso si trova l’isola d’Ascensione

Arrivate sull’isola, esauste, ad intervalli regolari depongono le uova nell’arco di 12 giorni, arrivando a deporre fino a 100 uova alla volta nei nidi che scavano nella sabbia. Fra una visita e l’altra alla spiaggia le femmine si accoppiano con i maschi, rimasti nei pressi della battigia. Finito il periodo riproduttivo, le femmine ritornano nelle acque lungo le coste del Brasile, non trovando nelle acque dell’isola di Ascensione erbe idonee alla loro alimentazione. Dopo circa due mesi le uova deposte si schiudono nella sabbia riscaldata dal sole, e i piccoli escono dal nido. Si dirigono per istinto verso il mare, trovando non poche difficoltà, e finiscono a volte preda di uccelli e altri animali che aspettano che escano dalla sabbia, per consumare un facile banchetto. Le tartarughe che riescono a raggiungere il mare aperto, iniziano un viaggio avventuroso, e per quelle che diverranno adulte, si ripete il ciclo dei loro genitori. Come fa la tartaruga a trovare un’isoletta sperduta nell’oceano, dopo aver percorso tutta questa distanza? Per questo mistero, la soluzione si trova nell’olfatto e nel campo magnetico della terra, che influisce in modo notevole, ma il meccanismo non è ancora ben compreso. Molti animali si regolano anche con il sole, per percorrere le lunghe distanze, e si pensa che altri siano in grado di registrare le variazioni di velocità legate alle correnti e alla posizione di determinati particolari del fondale o presenza di banchi di pesce o altro, una sorta di navigatore mentale, che memorizza tutto quello avvenuto nelle esperienze degli anni precedenti.

Testugine franca

Testugine franca

Fondamentalmente alla base di questo comportamento vi è l’esigenza della riproduzione e dell’alimentazione, ma sono ancora molti i punti da chiarire. Necessitano di ulteriori studi tutti quei fattori che determinano l'orientamento, fattori sia fisici che biologici, nonché i meccanismi biochimici che determinano in certi periodi dell'anno quelle maestose migrazioni che abbiamno la possibilità di ammirare sia sulla terraferma che in mare.

Diorama di gianni De Paoli

Diorama in fase di preparazione che mostra la deposizione delle uova