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Cod Art 0159 | Rev 00 | Data 19 Mag 2009 | Autore Castronuovo M. Nicola

 

   

I MOKEN, GLI ULTIMI NOMADI DEL MARE

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I Moken (conosciuti anche come Moklen o Mawken, oppure Chow Lair) potrebbero presto scomparire. Vivono lungo le coste, fra il Myanmar e la Thailandia. Gli ultimi insediamenti di questa popolazione nomade, che vive  in stretto contatto con il mare, si trovano nell’isola di Lampy e in altri piccoli atolli vicini, nonché in alcune aree protette a parco.
Si sostengono attraverso il commerci e lo scambi di prodotti che il mare sa offrire. Sono stati censiti circa 2000 - 3000 individui, dopo lo tsunami del 2004, che ha devastato parte della costa. Nella stessa area vivono altre popolazioni nomadi (gli Urak Lawoi della Thailandia, gli Orang Laut -sea people- e gli Orang Kuala -estuarin people- dell'Indonesia, di Sumatra e del Myamar, i Sama Bajau che sono i nomadi del mare più numerosi, vivono nel Myanmar, Singapore, Indonesia, Malaysia e Filippine, e infine i Bajau Kagayan dell'isola Sulu, tra Sabah e Mindanao).
I Moken per numerose generazioni hanno solcato i mari del sud est asiatico, alla ricerca di pesce, crostacei e coralli. Per gli antropologi questi popoli sono un enigma, non si sa con precisione da dove vengono e come si sono spostati nel corso dei secoli. Erano soliti vagabondare per il mare, e rimanere qualche tempo sulla terraferma solo nel periodo dei monsoni. Le classiche imbarcazioni costruite per solcare questi mari spesso turbolenti, sono costruite con legname prelevato dalla costa del continente o dalle isole. Un tempo, era il vento la forza motrice che consentiva di navigare, ora è il motore, con un albero lungo tradizionale all’estremità, sul quale si trova l’elica. Sulle imbarcazioni Thai il motore sostituisce in pieno l’utilizzo arcaico e avventuroso della vela. La tecnologia dunque ha avuto il sopravvento anche su questi popoli.

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La religione Moken è animista e tipicamente in ogni villaggio è presente la "casa dello spirito tutelare" chiamata Rumah Dato, o Balai Dato (corte dello spirito tutelare). Queste costruzioni hanno al loro interno decorazioni simili a quelle della cultura Cinese e Thai che sono mostrate durante le feste degli spiriti oppure quando sono richieste da uno shamano. Nella loro religione non vi è traccia di influenze Islamiche o Buddhiste. Tipicamente le loro usanze sono del folklore e della religione Malay. I festival degli spititi si tengono il sesto e l'undicesimo mese dell'anno. Le cerimonie risultano abbastanza compless e ancora non è noto il significato di molti termini utilizzati durante le stesse cerimonie. Parte del festival prende il nome di Hari Pahadak (giorno della protezione), e si balla e si beve ad oltranza.
L’avvento del turismo ha stravolto gli stili di vita dei Moken, il nomadismo è stato abbandonato, sono cambiate le tecniche di pesca. Ultimamente per far fronte alla richiesta del turismo, cercano nei fondali coralli e conchiglie, che ripulite, vengono offerte a commercianti di souvenir, oppure  pescano crostacei che rivendono poi nei ristoranti locali. Uno dei luoghi dove arrivano maggiormente i prodotti ricavati dal mare, è l’isola di Phuket in Thailandia.
Il problema, ora, si sta evidenziando nei fondali marini dove i Moken sono soliti cacciare, essendo abili apneisti, raccolgono anche ricci e oloturie, e stanno mettendo in pericolo a causa del prelievo insostenibile le popolazioni di questi echinoidermi. Sconvolti dalla vita moderna, questi popoli sono anche decimati dalla malaria e dalle droghe (oppio ed eroina), che si procurano spesso barattando i loro prodotti con commercianti senza scrupoli. Come altri popoli tribali, hanno perso nel tempo la loro identità sociale e culturale. Sono molte le popolazioni indigene del mondo in pericolo, traviate ed esiliate in piccoli fazzoletti di territorio, ma per quanto ancora potranno resistere all’attacco dell’era moderna?

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Lo tsunami del dicembre 2004 ha devastato soprattutto le comunità Moken e gli aiuti delle assoziazioni governative sono indirizzati verso programmi sociali. Purtroppo la corruzione è imperante e inoltre i Moken, non essendo cittadini Thailandesi, non possono possedere terreni. Quindi i materiali che ricevono, spesso sono rivenduti per comprare alcolici e altre sostanze di abuso. A volte il denaro è affidato al capo della comunità Moken, ma spesso una buona parte è trattenuto per uso personale e non per soddisfare le esigenze della comunità. Dall'inizio del 2005 alcuni gruppi Moken si sono trasferiti sull'isola di Ko Surin Tai, presso il villaggio Ao Bon, dove in aprile, per chi ha la fortuna di trovarsi li, si tiene l'antichissima cerimononia Loi Reua. Speriamo che "questi" non siano gli ultimi Moken.