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Cod Art 0584 | Rev 00 | Data 26 Mar 2013 | Autore: Ottavio Luoni

 

   

 

L'OASI PIAN DEI SALI IN VAL VIGEZZO

Segnaletica oasi Pian dei SaliL'estate scorsa, durante le ferie estive, mi sono trovato quasi casualmente a percorrere in auto la strada che dalla val Vigezzo, scende verso l'opposta Valle Canobina, in Piemonte; ad un certo punto, la mia attenzione è stata attirata da un cartello che presentava il logo del WWF e la scritta "Oasi Pian dei Sali". Parcheggiata l'auto ai bordi della strada, mi sono avvicinato al sentiero sterrato che si inoltrava verso il bosco e, nel giro di pochi minuti, mi sono trovato nel bel mezzo di una zona umida molto interessante. Questa zona è caratterizzata dalla presenza di vari specchi d'acqua, colonizzati da una flora e da una fauna propria di questi ambienti particolari.
L'oasi in questione, come accennato in precedenza, è ubicata nel comune di Malesco(VB), a 960 - 975 mt s.l.m. e si sviluppa su un'area di circa 15.000 mq., sull'altopiano che separa la valle Vigezzo dalla valle Canobina, poco dopo il passo dello Scopello.
L'idea di valorizzare questa zona umida risale al 1991, grazie ad una proposta avanzata dai bambini della scuola elementare di Malesco, proposta subito recepita con benevolenza dagli enti locali e dalla sezione di Verbania del WWF. L'inaugurazione ufficiale avvenne il 6 Giugno 1998.
L'etimologia del luogo in questione, deriva da Pian dei Salici, ciò già spiega la presenza di zone umide visto che questi alberi sono tipici di boschi igrofili. L'area in questione quindi è una zona di interesse naturalistico e geologico, per la presenza di rocce composte da ferro e magnesio. Essa inoltre, funge da catino di raccolta per le acque meteoriche della zona; sul pendio posizionato a sud ovest vi possiamo trovare anche varie sorgenti naturali, grazie alla presenza di una falda freatica situata a circa 18 mt di profondità, nel terreno. Bosco Pian dei Sali
La particolarità di questo territorio è uno strato superficiale del terreno, formato da depositi di origine morenica, che conferiscono scarsa permeabilità e di conseguenza, favorisce il ristagno dell'acqua, che soprattutto nel periodo primaverile ed autunnale, riempie le depressioni del terreno originando così i piccoli acquitrini.
Un tempo, questo luogo veniva sfruttato per il pascolo, proprio per la ricchezza d'acqua presente, che favoriva lo sviluppo abbondante dei vegetali.
È possibile trovare molti tipi di erbe caratteristiche delle paludi alpine e, tra queste, spicca la presenza dell'erioforo (Eriophorum angustifolium), che è diffuso in terreni acidi tra gli 800 e 2500 mt. di altitudine.
Il percorso naturalistico si sviluppa su un itinerario circolare di circa 2Km, ed è caratterizzato da piccoli stagni, attorniati da varie specie vegetali, quali abeti rossi (Picea excelsa), pini silvestri (Pinus silvestris), ontani bianchi (Alnus incana), saliconi (Salix caprea), sorbi (Sorbus aria). Sulla parte destra di questo itinerario si può osservare un bellissimo bosco in pendenza, costituito in prevalenza da esemplari di faggio (Fagus silvatica) e quercie (Quercus spp) ove non è difficile ritrovare vari generi di funghi, ma l'interesse naturalistico principale della zona è garantito dalla presenza nelle sopraindicate pozze, di una grande quantità di animali acquatici, soprattutto in primavera, durante e dopo lo scioglimento delle nevi, ma comunque anche nelle altre stagioni.
La zona presa in esame riserva sempre delle piacevoli sorprese; numerosissimi sono gli insetti, tra i quali il ditisco (Ditiscus marginalis), vorace coleottero caratterizzato da un colore nero verde lucente, che presenta un marcato dimorfismo sessuale, in quanto le femmine possiedono le elitre (false ali) solcate da profonde striature, mentre il maschio è dotato di tegumenti levigati; inoltre nel maschio la parte terminale delle zampe anteriori (tarsi) sono più espanse e dotate da ventosa, che utilizza durante l'accoppiamento per aderire al corpo della compagna. Questi coleotteri vivono in acque ferme o con pochissima corrente, ricche di vegetazione galleggiante o semisommersa. Altra curiosità di questi animali, è il loro particolare tipo di respirazione, infatti per respirare questi coleotteri si portano presso la superficie dell'acqua e rinnova la provvista d'aria"immagazzinandola" in un'intercapedine posta tra il dorso e le elitre. Questi coleotteri si alimentano di piccoli vertebrati, quali piccoli avannotti e larve di anfibi.
Oltre al ditisco, ho potuto osservare anche vari tipi di aracnidi acquatici e numerosi altri insetti, la cui ecologia è legata alla presenza di zone umide, ove regnano, indiscussi, numerose specie di anfibi, tra cui vari specie di rane.Stagno Pian dei Sali
Oltre alla comunissima rana verde (Rana exculenta complex), vi possiamo ritrovare la rana agile (Rana dalmatina), dal colore bruno che la mimetizza perfettamente nel suo habitat. Questa rana, quando viene disturbata, salta molto in alto e verso l'acqua, sebbene essa non sia una grande nuotatrice. Oltre a queste, se si è fortunati, si può osservare la rana dei prati (Rana temporaria), molto variabile nella colorazione (da verde a marrone). Questa rana passa gran parte della sua vita a terra, ma migra verso gli stagni in tarda primavera per riprodursi. Le femmine depongono le loro uova in ammassi numerosi. Probabilmente, anche se non ho avuto modo di osservarlo, nella zona vive sicuramente anche il tritone punteggiato (Triturus vulgaris), caratterizzato dalla grande cresta dorsale e dalla alta coda con il margine superiore seghettato, con strie brillanti blu e rosse alla base.
In questo ambiente è presente anche la salamandra pezzata (Salamandra salamandra); sebbene sia un animale quasi esclusivamente terrestre, è però ancora legato all'acqua, soprattutto nello stadio larvale. Questa creatura si muove quasi sempre di notte (di giorno solo durante le piogge torrenziali), alla ricerca di vermi, lombrichi e molluschi privi di conchiglia.
Un'ulteriore curiosità di questo luogo, è la presenza di una meridiana azimutale umana, ideata e progettata dall'architetto Giacomo Bonzani; sul posto vi è un cartello esplicativo di come misurare l'ora solare, secondo la propria ombra riflessa. Per saperne di più su quest'Oasi vi consiglio vivamente una visita, magari nel periodo più propizio, cioè la primavera e non è detto che vi riservi ancora qualche nuova sorpresa. Io sicuramente continuerò a frequentarla.

Meridiana Umana Pian dei Sali

Oasi Pian dei Sali

 

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