BiologiaMarina.eu

 

 

Cod Art 0474 | Rev 00 | Data 03 Gen 2012 | Autore: Luoni Ottavio

DIDATTICA PER LA SCUOLA

   

 

L'ORRIDO DI S.ANNA IN VALLE CANOBINA

Orrido Sant'Anna ponticello

INTRODUZIONE
L'insieme di tutte le acque del pianeta, nei diversi stati di aggregazione (solido, liquido e gassoso), costituisce l'idrosfera.
Gli oceani e i mari, contengono il 97% delle risorse idriche della terra, la restante percentuale è rappresentata dalle acque dolci, così chiamate per il minor contenuto di sali, rispetto a quello che è presente nelle acque marine.
La maggior parte delle acque dolci è "intrappolata" in ghiacciai, racchiusa in falde sotterranee e presente nell'atmosfera sotto forma di vapore acqueo. L'acqua che cade sulle terre emerse sotto forma di pioggia, neve o grandine, viene in parte assorbita dal suolo finché non incontra uno strato impermeabile, in parte scorre liberamente sulla superficie lungo i pendii e, successivamente, tutta questa acqua, si raccoglie sia nel sottosuolo sia in superficie alimentando e formando tutti i corsi d'acqua, sia superficiali sia sotterranei.
I corsi d'acqua sotterranei riaffiorano di rado in superficie sotto forma di sorgenti e polle, alimentando spesso con continuità quelli superficiali. In seguito, quest'acqua corrente, finisce con lo sfociare direttamente o indirettamente in mare, trasportando con sè detriti e sedimenti, che raccoglie durante il suo tragitto.
Dal mare, dai laghi, o dagli stessi corsi d'acqua, quest'ultima evapora, entra nell'atmosfera per poi condensare e formare le nuvole, ritornando sulla terra sotto forma di pioggia, grandine o neve, ristabilendo un ciclo continuo ed inarrestabile.
Lungo i pendii dei monti, a causa della forte pendenza, i corsi d'acqua sono veloci e tumultuosi, talvolta formano cascate e cascatelle ove trovano dei dislivelli altimetrici; questi torrenti alternano periodi di magra o addirittura di completo disseccamento, specialmente nel periodo estivo per mancanza di precipitazioni abbondanti, a periodi di piene notevoli.
Possiamo definire un torrente un corso d'acqua che scorre in un letto accidentato e ripido che alterna periodi di magra a periodi di piena, in cui le sue acque corrono rapide con pendenze maggiore del 3.5% (cioè quando scende per più di 3 metri e mezzo ogni mille metri di percorso). La sua sorgente primaria è di solito in montagna, alimentata dall'acqua proveniente dallo scioglimento delle nevi, dei ghiacciai e da uno o più piccoli ruscelli. Tutti questi piccoli rivoli contribuiscono poi alla formazione di un vero e proprio torrente. A valle, la velocità dell'acqua diminuisce e comincia il processo di sedimentazione, cioè le particelle di rocce erose nel primo tratto del torrente e fin quì trasportate, si depositano e si accumulano sul fondo.
Quindi, come abbiamo citato poc'anzi, i corsi d'acqua, qualunque sia la loro portata, sono caratterizzati essenzialmente dalla corrente.
Tipicamente, la temperatura alla sorgente è costante (sia quella media giornaliera che stagionale), poi procedendo verso valle, si hanno oscillazioni medie di temperatura sia giornaliere che stagionali.

FLORA E FAUNA
Salmo trota farioTra gli animali presenti nei torrenti montani, possiamo osservare esemplari di trote di fiume (Salmo trota fario), di spinarello (Gasterosteus aculeatus), pesce di piccole dimensioni , coloratissimo, con il corpo ricoperto da sottili piastre ossee disposte in maniera assai variabile e da alcune robuste spine che si sollevano dal dorso. I maschi di questa specie, cosa rara per i pesci, costruiscono un nido con erbe acquatiche, nel quale le femmine deporranno successivamente le loro uova.
Non è difficile scorgere organismi come le planarie, appartenenti alla famiglia omonima, che si mimetizzano aderendo ai sassi presenti nell'alveo del torrente, oppure varie larve di insetti come plecotteri, che si aggrappano ai sassi mediante le unghie delle loro zampe. Possiamo altresì osservare, sempre tra i ciotoli del sedimento, dei curiosi astucci cilindrici, costituiti di sabbia o di frammenti vegetali, che altro non sono che dei contenitori ove trovano ricovero le larve di un altro gruppo di insetti, i tricotteri.
Tra gli altri organismi presenti, possiamo osservare anche varie specie di gasteropodi. Numerosi sono anche gli anfibi, sia anuri che urudeli.

Tritone alpino Spinarello Rana esculenta

Gli anuri sono anfibi che, dopo la metamorfosi, perdono la coda ed acquistano le zampe posteriori sviluppate in maniera abnorme e adatte al salto; tra questi, le rane (Rane spp.), i rospi (Bufo bufo), le raganelle (Hyla arborea), l' ululone (Bombina variegata), etc. Gli urudeli invece, sono forniti di una lunga coda, che è presente anche allo stadio adulto. Alcuni di essi conservano le branchie per tutta la vita, come il proteo (Proteo anguinus), che però vive nelle acque sotterranee; tra gli urudeli vi sono anche le salamandre (salamandra salamandra), i tritoni (Triturus sp.) noti anche come salamandre acquaiole. Anche i rettili sono presenti in questi ambienti, tra questi ricordiamo le bisce d'acqua (Natrix natrix) e (Natrix tessellata).

Trichoptera Gerris palustris Trichoptera

Ora voglio descrivervi un bell'esempio di torrente prealpino, ubicato nel nord Italia, in valle Canobina (Piemonte), che riassume tutte le caratteristiche peculiari degli ambienti citati poco sopra, caratterizzato anche da una particolare situazione geologica.

L'ORRIDA SI SANT'ANNA
La valle Canobina, chiamata anche Val Tupa (valle Buia), è parte del sistema vallivo del Ticino; si presenta ai nostri occhi come un solco lungo 28 Km, creato dalle acque del torrente Canobino, che nasce dal Cimone di Cortechiuso per poi sfociare nel lago Verbano, dopo un dislivello di quasi 2.000 metri.
I monti che rinserrano la valle, rientrano nel settore prealpino delle Alpi Lepontine, denominato Gruppo del Togano, dal nome della sommità più elevata, il monte Togano (mt 2.301 slm).
Questa valle presenta la peculiarità di apparire profondamente diversa a secondo del punto da cui la si osserva; sembra infatti un fiordo del lago Maggiore o Verbano, per chi la guarda dall'alto; una valle nepalese chiusa da imponenti montagne per chi la guarda dal basso.
Di notevole bellezza, sono le gole create e plasmate dal torrente Canobino sulle alluvioni quaternarie dell'Orrido di S.Anna, presso l'abitato di Traffiume (VB). Quì, le acque di questo torrente, hanno scavato nel tempo un orrido di suggestiva e selvaggia bellezza: il burrone stretto, porta scavata dal lavorìo incessante e millenario del torrente nella roccia. Esso è dominato dalla chiesa dedicata a Sant' Anna (sec XVII), che sembra frenare lo scorrere tumultuoso delle acque verso il lago. In questo luogo le acque sono piuttosto fredde anche in estate, raggiungono infatti i 15 - 16 °C, mentre nella stagione invernale raggiungono i 2 -3 °C. La profondità media si aggira intorno ai 2 - 3 metri, con punte massime di 10 mt in corrispondenza della pozza più ampia.
La flora e la fauna sono tipiche di questi ambienti, cui abbiamo accennato poc'anzi. Da quanto descritto sopra, è molto importante proteggere questi ambienti particolari, quindi dobbiamo impegnarci a tutelare tutte le acque dolci se vogliamo arrestare efficacemente l'impoverimento degli ambienti umidi, in quanto tutti abbiamo bisogno di acque pulite per la nostra sopravvivenza sul pianeta Terra.

Orrida Val Cenobina Cascata orrido Val Cenobina

Torrente Val Cenobina

Forra Orrido sant'Anna

Luoni Ottavio