IL COMITATO SCIENTIFICO DELLA UE APPROVA IL PIANO DI GESTIONE ITALIANO DELLE DRAGHE
Il Comitato Scientifico, Tecnico ed Economico per la Pesca (STECF) ha dato parere favorevole, seppur con qualche riserva, all'attuazione per un periodo di tre anni del piano presentato dall'Italia per la gestione della pesca con le draghe idrauliche ed i rastrelli da natante. Il piano prevede (disponibile qui in formato pdf), con una programmazione definita a livello dei singoli Co. Ge. Vo., la possibilità di pescare con le draghe idrauliche le vongole fino a 0.1 miglia dalla costa e con draghe idrauliche e rastrelli da natante cannolicchi e telline fino alla battigia, superando in tal modo i vincoli comunitari, pur nel rispetto di una pesca ecocompatibile. Il parere positivo ma tardivo, previsto per novembre 2010, non è però vincolante per la Commissione Europea, ma fornisce comunque una base scientifica sulla quale avviare le decisioni politiche e le regolazioni.
Il Comitato Scientifico, Tecnico ed Economico per la Pesca ha considerato sufficientemente completa e motivata la richiesta di deroghe alla distanza dalla costa per questi attrezzi, pur con alcune carenze di dati ed informazioni. Conferma che le limitazioni spaziali, così come previste nel regolamento CE 1967/2006, con limite operativo per questi attrezzi solo oltre le 0.3 miglia, avrebbero comportato una significativa riduzione delle aree di pesca (dal 33 al 100% a seconda delle zone), per il semplice motivo che a quella distanza i banchi di vongole in alcune zone sono assenti, causando un forte e punitivo impatto socio-economico sulle marinerie interessate. Lo STECF propone di considerare il Piano di gestione come uno "progetto pilota" per un periodo di tre anni: periodo che consentirà di raccogliere informazioni quali-quantitative sulle catture e lo stato delle risorse e contemporaneamente una valutazione degli effetti sull'ambiente di questi sistemi di pesca. Lo STECF richiede all'amministrazione italiana di avviare contemporaneamente un programma di monitoraggio che copra l'intera durata del progetto pilota. Lega Pesca, nel valutare positivamente il parere dello STECF, sollecita il neoministro, cui giungono i nostri più fervidi auguri di buon lavoro, ad avviare tutte le azioni necessarie affinché la Commissione Europea, in considerazione di questo parere scientifico, conceda al più presto le deroghe necessarie all'applicazione del Piano di gestione ed al relativo monitoraggio, evitando in tal modo i pesanti ritardi che si sono registrati per la pesca del rossetto. Fonte: LegaPesca.
CRITICHE DA BIOLOGIAMARINA.EU
Ancora una volta l'Italia chiede deroghe in materia di pesca e gestione degli stock ittici. Il piano presentato dall'Italia prevede, in sintesi, di ampliare le zone di pesca sino alla costa, riducendo le distanze minime, motivando il fatto affermando che, in certe aree, i banchi di vongole sono assenti. Ebbene, sembra proprio che il comitato CSTEP non abbia sufficientemente indagato ne fatto richieste di alcun tipo, in merito all'assenza dei molluschi in certe aree, dove un tempo le stesse erano popolate da non poche ma bensì moltissime specie di bivalvi e gasteropodi. Il fatto è che i banchi, in molte zone sono in declino a causa della eccessiva pressione di pesca e, di conseguenza, ora si chiede di poter prelevare in zone non sfruttate. Ancora una volta quindi, piuttosto che gestire e pianificare lo sfruttamento di una risorsa, si tenta di raschiare il barile sino al fondo; del resto a tutt'oggi nessuna risorsa ittica è gestita con criteri ad hoc per cui, gli stessi pescatori, che dovrebbero tutelare le loro fonti di guadagno anche per il futuro, si gettano a capofitto e senza particolari problemi a chiedere ulteriori deroghe. Noi chiediamo invece che si attui un serio piano di gestione delle risorse, così come avviene in alcuni compartimenti, per esempio quello di Rimini, che si integra perfettamente con le normative esistenti, dove le risorse, ben gestite, rendono bene e non sono prossime al collasso.
Non vorremmo infatti veder sparire altri molluschi, come è accaduto per la vongola verace Tapes decussatus, ormai introvabile e prossima all'estinzione. Quelle dei mercati ittici, spacciate per vongole veraci, appartengono alla specie Tapes philippinarum.
COME FUNZIONA IL COMITATO SCIENTIFICO, TECNICO ED ECONOMICO PER LA PESCA
Il Comitato Scientifico, Tecnico ed Economico per la Pesca (CSTEP) è stato istituito per garantire la partecipazione di esperti scientifici nell'attuazione della politica comune della pesca. Questi possono essere consultati dalla Commissione riguardo a tutte le tematiche relative alla conservazione e alla gestione delle risorse acquatiche vive, compresi gli aspetti biologici, economici, ambientali, sociali e tecnici. Il parere dello CSTEP è essenziale per fissare ogni anno i totali ammissibili di catture e le quote.
Lo CSTEP è composto da un minimo di 30 e un massimo di 35 esperti scientifici nei settori della biologia e dell'ecologia marine, della scienza alieutica, dell'economia, della statistica e della ricerca in questi campi. I membri sono nominati dalla Commissione in base a un elenco di candidati idonei costituito a seguito della pubblicazione di un invito a manifestare interesse sul sito web della Commissione. Un elenco dei membri dello CSTEP viene pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. Il mandato dei membri è triennale e rinnovabile per altri periodi di tre anni.
Previa approvazione da parte del servizio competente della Commissione, lo CSTEP può costituire gruppi di lavoro specifici incaricati di svolgere compiti chiaramente definiti.
I rappresentanti della Commissione e gli esperti esterni possono partecipare alle riunioni dello CSTEP e dei gruppi di lavoro.
Altre inormazioni sul sito della CSTEP.
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