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Cod Art 0459 | Rev 00 | Data 14 Nov 2011 | Autore: Mauro Denigris

 

   

 

LA STRAGE DEI TONNI E LA STRAGE DEGLI SPADINI

Una vera e propria strage. Migliaia e migliaia di piccoli pescispada rimasti intrappolati negli ami destinati ai tonni alalunga. I mesi di ottobre e di novembre rappresentano un periodo nero per gli "spadini" appena nati.
Nonostante la sospensione della pesca per questa specie proprio in questo periodo, che coincide con la nascita dei piccoli, il danno è enorme perchè invece negli stessi mesi è permessa la pesca dei tonni (anche loro a dir la verità pescati sempre in maggior quantità). A denunciare questo scempio dal punto di vista naturalistico e il notevole danno anche da quello economico, sono i pescatori della marineria di Monopoli.
In un video (che Sudestnews propone per la prima volta), realizzato dagli stessi pescatori durante una battuta di pesca al tonno alalunga, alla presenza di rappresentanti della polizia marittima e di biologi del Ministero delle Politiche Agricole, si vede chiaramente come spesso gli ami adeschino i piccoli pescispada. Il motopesca si riempie rapidamente di novellame che non dovrebbe essere toccato per permettere la crescita necessaria. Per mettere fine a questa situazione si è mossa anche la politica. Tra i primi a sollevare la questione c’è stato l’attuale assessore alle attività Marinare e Portuali del Comune di Monopoli, Giuseppe Spinosa, vice presidente nazionale ANAPI e con lui il suo predecessore, Pierantonio Munno, che nel 2010 fecero arrivare una istanza alla Commissione Euroepa.


La pesca del tonno alalunga in questo periodo non è vietata. Il video non riprende un reato. Il Wwf chiede anche all’Iccat di adottare un piano per la pesca del pesce spada basato su dati scientifici, dal momento che dal 1980 in poi si è verificato un rapido calo degli stock: “A meno di non agire immediatamente, il pesce spada seguirà la stessa sorte del tonno rosso”. In questo quadro va inserita l’inutile mattanza di “spadini”.

Il consigliere comunale del Pd Michele Suma ha interpellato invece di recente alcuni parlamentari del Pd, fra cui i pugliesi Giusi Servodio e Dario Ginefra, i quali hanno presentato una interrogazione al Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, chiedendo che si proceda a una revisione del fermo biologico differenziato per specie di pesce e scaglionato in mesi diversi.
La sospensione della pesca di pescispada dovrebbe essere imposta a maggio e giugno, quando c’è la riproduzione e c’è il rischio di pescare femmine gravide. Per evitare che la popolazione di pescispada sia messa ulteriormente a rischio, nell’interrogazione si chiede di coinvolgere anche ”la comunità scientifica e dedicare adeguati finanziamenti alla ricerca del settore della pesca al fine di delineare un programma di ripopolamento di pesci di interruzione tecniche della pesca efficaci e sostenibili” oltre che "estendere il fermo biologico a tutti i tipi di pesca e non solo a quella a strasico". Tratto da Sudestnews.

LA STRAGE DEI TONNI IN ADRIATICO FINISCE IN PARLAMENTO
La strage di tonni compiuta nel mar Adriatico finisce in Parlamento. Alcuni deputati, tra i quali i pugliesi Giusi Servodio e Dario Ginefra (Pd) hanno presentato una interrogazione al Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, per bloccare questa mattanza che tra l’altro danneggia la crescita dei piccoli pescispada che nascono proprio in questi mesi, con conseguenze negative per i pescatori locali. Proprio dalla marineria di Monopoli è nata l’istanza che ha portato all’interrogazione, che riportiamo: "Premesso che circa 7 anni fa i pescatori di Monopoli hanno dimostrato che le battute di pesca del tonno alalunga praticate nei mesi di ottobre e novembre danneggiano la proliferazione dei pescispada, perché causano una strage di novellame di pescispada neonati;
I suddetti pescatori, alla presenza di rappresentanti della polizia marittima e di biologi, hanno effettuato le riprese della battuta di pesca del tonno alalunga nei citati mesi ed hanno documentato in un DVD a disposizione degli interessati, la strage di novellame di pescispada;
l’effetto "dell’autodenuncia" dei pescatori non ha prodotto fino ad ora alcun risultato apprezzabile ed utile; infatti è stata disposta la sospensione della pesca del pescespada nei mesi di ottobre e novembre, ma non quella, nei medesimi mesi, del tonno alalunga, che viene praticata con ami che, come documentato, adescano un numero inverosimile di piccoli di pescespada; la sospensione della pesca di pescespada dovrebbe, invece, essere imposta nei mesi di maggio e giugno, quando il pescespada si riproduce; è quello il periodo in cui si dovrebbe tutelare la riproduzione ed evitare di pescare le femmine gravide, con una recente tecnica "americana", che li adesca in profondità, dove si collocano in attesa del parto;
considerato che il fermo biologico imposto per il periodo di due mesi prevede una retribuzione compensativa solo per i pescherecci che pescano "a strascico" e non anche per la pesca con il palangaro o il palmito, tecnica utilizzata per la pesca del pesce spescespada;
Le esigenze di tutela del pescespada stanno orientando il legislatore verso la soluzione delle "quote" che affiderebbe ad ogni peschereccio una quota massima di pescespada pescabile; tale quota verrebbe calcolato sulla base dello "storico" pescato determinando, di fatto, una chiusura del mercato, un consolidamento di posizioni dominanti in essere con ingiustificate barriere all’ingresso per quei pescatori che nel corso degli ultimi anni non si siano dedicati alla pesca del pescespada.
Per sapere: se non ritenga urgente procedere ad una revisione del fermo biologico differenziato per specie di pesce e scaglionato in mesi diversi in relazione alle caratteristiche biologiche delle specie stesse; se non ritenga necessario coinvolgere la comunità scientifica e dedicare adeguati finanziamenti alla ricerca del settore della pesca al fine delineare un programma di ripopolamento dei pesci e di interruzioni tecniche della pesca efficace e sostenibile;
se sia sua intenzione estendere il fermo biologico a tutti i tipi di pesca e non limitarlo più solo alle tecniche di pesca definite "a strascico". Tratto da Sudestnews.