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DIDATTICA PER LE SCUOLE

Cod Art 0078 | Rev 00 | Data 11 Ott 2008 | Autore C. M. Nicola

L'ISOLA DI TORTUGA

Storie di un mondo fantastico...

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Aiutatemi a fare tante bolle, costruiremo il nostro pianeta blu immaginario e ci immergeremo in un mondo fantastico!
Siete pronti? Dai seguitemi, e scendiamo insieme con la fantasia.

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La prima cosa che colpisce appena si mette la testa sott’acqua è il silenzio....
Ci si immerge in un mondo ovattato, ma non privo di suoni, subito i mille colori che incontri si avvicinano e si allontanano, sono i pesci che vengono a salutarti incuriositi.

Vi voglio raccontare quello che è capitato a me, nel regno sommerso, una storia fantastica.

L'ISOLA DI TORTUGA

Foto3Mi trovavo con la mia famiglia, anni fa, in una bella giornata di primavera sopra la mia barca di nome Balenottera. Dopo alcune ore di navigazione e stanchi di non avvistare ancora terra (eravamo diretti all’isola di Tortuga), decidemmo di fare una sosta  per riposare un po’ in mare aperto. Si racconta di quest’isola come il rifugio di strane creature marine, queste di giorno si rifugiano in mare e di notte specialmente con la luna piena e la bassa marea, escono dall’acqua per far festa. Incantati da questa leggenda raccontata dai vecchi marinai, riprendemmo il mare e mi decisi a visitare l’isola misteriosa al più presto. Riprendemmo la navigazione ed entrammo in una zona di mare stranamente nebbiosa, udimmo dei canti strampalati, da lì a poco andammo a sbattere con la prua su una cosa soffice. <Ehi…> disse una voce… <che diavolo succede, per mille squali?>.  Era Capitan Acciuga, brontolando si fece vedere e smise di canticchiare, sbucò dalla fitta nebbia, vide la nostra barca che si era scontrata sul suo isolino di fortuna, "l’isola di Pesce" e felice di essere stato ritrovato dopo un avventuroso naufragio si avvicinò e ci spiegò la sua disavventura. < Non sapete da quanto tempo mi trovo su quest’isola deserta, sapete…>.
Dopo due ore di racconti ci decidemmo a riprendere il mare. Capitan Acciuga si unì a noi desideroso di scoprire la strana e misteriosa terra di cui tanto si parlava e dove lui era diretto prima di naufragare. A giudicare dalla sua "isola viva" dovevamo essere vicini alla nostra Tortuga. In questo tratto di mare, gli oggetti e gli animali assumevano strane sembianze.

Foto4 Capita Acciuga

Al calare del sole, giungemmo finalmente a Tortuga. Sapevamo che questa era la scoperta del secolo, ma dovemmo prima incontrare gli strani abitanti. Ci accampammo vicino alla spiaggia e decidemmo di fare dei turni di guardia per la notte. I primi giorni, trascorsero senza sorprese ma al sorgere della luna piena, delle strane creature uscirono dal mare. Assomigliavano a dei paguri.

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A decine si avvicinarono al centro dell’isola. Con stupore vedemmo che man mano che raggiungevano il centro dell’isola iniziavano a trasformarsi,  spuntarono prima le gambe, poi le braccia, la testa…. <Ehi... ma sono dei bambini> esclamò capitan Acciuga. <Meraviglioso…>...erano dei bambini in carne ed ossa, giocosi e felici di correre e divertirsi. Li osservammo per tutta la notte, e con la prima luce del sole come d’incanto si ritrasformarono in paguri e ripresero il mare. La successiva luna piena, vide di nuovo succedere lo stesso miracolo. Con coraggio, questa volta andammo incontro a questi strani bambini. Senza stupore nel vederci, poiché sapevano che eravamo degli umani, ci invitarono alla loro festa. Cantammo e ballammo tutta la notte, e al sorgere del nuovo sole ci dissero di seguirli nel loro mondo fantastico. <Come possiamo noi umani seguirvi in fondo al mare?> disse capitan Acciuga? <Non dovete temere, venite con noi e respirate normalmente>.
Vi dico la verità, avevo paura di affogare, come potevo respirare senza una bombola? Con mio stupore i paguri, per quell’occasione ci donarono i loro poteri e anche noi potevamo respirare come un qualsiasi altra creatura marina. Meravigliati li seguimmo e vedemmo cose stupende, gli squali banchettavano con i tonni seduti attorno ad un tavolo, le sirene giocavano con i delfini e tutti i pesci sembravano felici. Uscimmo dall’acqua dopo alcune ore e con un rapido sguardo, capimmo che questo era il nostro mondo. Così non tornammo più a casa. Ad ogni luna piena i nostri nuovi amici venivano a farci visita sull’isola e dopo aver giocato insieme, toccava a noi seguirli nel regno sommerso incantato. Loro diventavano umani per una notte, noi pesci per un giorno. Così imparammo a rispettare il mare.