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Cod Art 0195 | Rev 01 del 15 Mag 2013 | Data 12 Set 2009 | Autore Pierfederici Giovanni

 

   

 

I TANTI (TROPPI) DUBBI DELLE BANDIERE BLU

Il presente scritto è un resoconto tratto da "la farsa delle bandiere blu", luglio 2009

"Il mare è sporco, puliamolo con una bella bandiera blu!" Sembra il motto di qualche bastian contrario, ma credere alla logica di quel simbolo color mare che sventola disinvolto, diventa ogni anno più difficile. Ma procediamo per gradi. L'ambito premio è istituito dalla Fee (Foundation for Environmental Education), fondata nel 1981. Si tratta di un'organizzazione internazionale non governativa e no-profit con sede in Danimarca, attualmente presente in 58 paesi nei cinque continenti. Il suo obiettivo è quello della diffusione delle buone pratiche per la sostenibilità ambientale, anche e soprattutto all'interno delle scuole di ogni ordine e grado. Tra le altre cose, la FEE ha sottoscritto nel marzo 2003 un Protocollo di intesa di partner-ship globale con il Programma per l'Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP) e, nel febbraio 2007, un Protocollo d'intesa con l'Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (UNWTO).

I CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA BANDIERA BLU

I criteri del programma sono aggiornati periodicamente, in modo tale che le amministrazioni siano costrette a migliorare continuamente la gestione del territorio. La qualità delle acque di balneazione è il criterio principale e solo le località con un livello delle acque eccellenti nella stagione precedente, possono presentarsi per la candidatura. Inoltre solo le località con impianto di depurazione o con trattamento secondario delle acque , possono procedere al percorso di valutazione. La % di raccolta differenziata deve essere superiore ad un minimo e almeno l'80% degli edifici deve essere allacciato alle fognature. Inoltre è valutata anche la gestione dei rifuti per quanto riguarda olii usati e le batterie esauste. Valutata anche la regolamentazione del traffico, la quantità di aree pedonali, le piste ciclabili, parcheggi decentrati e bus-navetta, la cura dell'arredo e il decoro urbano, la sicurezza e i servizi in spiaggia. IL PROGRAMMA: il programma della FEE è riconosciuto in tutto il mondo come l'unico strumento di valutazione della sostenibilità nelle località turistiche marine e lacustri. LO SCOPO: lo scopo principale della FEE è quello di promuovere nelle località marine una gestione del territorio sostenibile, con scelte che mettano alla base delle politiche il rispetto e la cura per l'ambiente. Nel 2009 sono state insignite 13 bandiere blu rispetto allo scorso anno. I Comuni candidati sono stati 151, e tre di questi erano comuni lacustri. L'elenco delle località per la stagione 2009 è riportato QUI.

I LIMITI DELLA CERTIFICAZIONE FEE

Ovviamente, per le amministrazioni comunali non è semplice conciliare esigenze tanto diverse. Occorre alimentare l'economia locale non solo con il turismo, che è stagionale, ma anche con opere che spesso non sono affatto compatibli con le esigenze ambientali. Questo purtroppo è il tasto dolente. Per esempio le Marche hanno ricevuto ben 16 bandiere blu. Ebbene in questa regione non esistono praticamente più spiagge naturali. Sono tutte antropizzate, non esistono più i sistemi dunali depredati e spianati negli anni '60, le coste sono quasi tutte protette da scogliere artificiali emerse o soffolte. Dal punto di vista ambientale ed ecologico soprattutto, le spiagge naturali sono ben altra cosa. Ma possiamo fare altri esempi. Il caso di Termoli (Molise). Verso nord, dopo l'enorme cavalcavia che corre parallelo alla spiaggia, dopo qualche km è praticamente impossibile accedere alla spiaggia, praticamente un cordone unico di villette separa la spiaggia dalla strada. Ma ben più grave è il caso si Sabaudia, le dune sono state smantellate e per ragiungere la spiaggia non si sa bene dove passare, poichè l'abusivismo edilizio ha precluso qualsiasi accesso. Tra l'altro, il problema della cementificazione delle coste (porti, approdi) nessuno lo ha mai considerato, ma dal punto di vista ambientale sono devastanti. Noto poi il caso di Lerici (SP), senalata quest'anno come località che scaricava e scarica tuttora in mare, senza depurare alcunché. Potremmo continuare con numerosi esempi, tra cui quello della costa Romagnola. Molti sono stati i turisti che quest'anno si sono lamentati dell'odore nauseabondo che emanava l'acqua a qualsiasi ora del giorno. Ma perchè accade questo? Semplicemente perchè la Fee spedisce un questionario ai comuni rivieraschi con valenza turistica, e sarà l'amministrazione comunale stessa a rispondere alle domande, in autonomia. A risposte date, è il Comune che rispedisce al mittente il modulo. La Fee dunque non fa che raccogliere i dati ricevuti e in base a quanto dichiarato dai sindaci e dagli amministratori attribuisce le bandiere blu. Nessuno in pratica valuta il pregio del paesaggio ne la qualità ambientale. E poi non dimentichiamo, davvero strano assegnare solamente 2 bandiere blu alla Sardegna. Sarà pur vero che mancano determinati servizi, come i parcheggi, ma sicuramente la qualità ambientale la fa da padrone. In attesa di sapere quali sono i mari davvero puliti e quelli sporchi.

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