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Cod Art 0446 | Rev 00 | Data 06 Ott 2011 | Autore: Federico Gamberini

 

   

I PRIMI ESERCIZI DEL NOVELLO SUB

Una volta che gli allievi, normalmente sempre molto desiderosi di sperimentare ma anche un pò preoccupati sulle nuove cose che dovranno svolgere, hanno terminato l’assemblaggio del gruppo e, una volta che l’istruttore ha svolto il suo briefing, fornendo tutte le necessarie informazioni, motivando il gruppo e stimolando all’azione, arriva il momento di andare in acqua; ha ora inizio la parte più stimolante, l’allievo comincerà nei fatti a fare il Subacqueo.
Inizia quindi un percorso costellato di tantissimi esercizi, propedeutici all’immersione, dove l’allievo deve raggiungere con essi grande famigliarità. Le manovre che vengono eseguite devono diventare naturali e immediate; quindi se siamo tutti pronti possiamo indossare tutta l’attrezzatura e andare in acqua. Passo del Gigante
Ma la prima domanda che ci poniamo è: come si può entra in acqua con tutta l’attrezzatura già indossata?
La risposta a questo è rappresentata da due fondamentali esercizi: Il Passo del Gigante e la Capovolta.

Il Passo del Gigante è una modalità di ingresso in acqua da una zona il cui suolo sia rigido e stabile, come ad esempio il pozzetto di una barca; si esegue mettendosi in piedi davanti all’acqua, GAV sufficientemente gonfiato, una mano sul viso a proteggere erogatore e maschera e una mano sulla cintura dei piombi sempre a protezione. Dopodiché si effettua un passo in avanti fino a che il nostro baricentro non è talmente avanzato che, in modo del tutto naturale, si cade in acqua; a questo punto, una decisa chiusura di gambe dando propulsione verso l’altro concluderà la manovra.

La Capovolta è una modalità di ingresso in acqua nella circostanza in cui si è seduti voltando le spalle alla direzione di entrata in acqua, come ad esempio quando ci si trova sul tubolare di un gommone. Con le stesse modalità della manovra precedente per quanto riguarda posizione delle mani e assetto del gav, ci si lascia cadere all’indietro fino a che non si cade in acqua e attraverso una mezza capovolta o una intera si recupera la superficie.

È necessario aggiungere che, una volta eseguita l’entrata in acqua, si deve segnalare all’istruttore la propria condizione di sicurezza con un segnale di OK che svilupperemo più avanti quando approfondiremo gli importantissimi Segnali Subacquei, la tecnica per noi sub di comunicare sott'acqua . A questo punto l’istruttore accompagnerà tutti gli allievi in acqua bassa e si comincerà a svolgere i primi esercizi, per cui maschera sul viso, erogatore in bocca e via che si va in acqua.

Dopo aver fatto le prime prove di respirazione dall’erogatore si affrontano i primi tre esercizi fondamentali: Svuotamento dell’Erogatore, Recupero dell’Erogatore e Svuotamento parziale della Maschera.

Lo Svuotamento dell’Erogatore ha lo scopo di mettere il subacqueo, in qualsiasi momento durante l’immersione, nelle condizioni di poter svuotare l’erogatore dall'acqua senza avere la necessità di risalire in superficie per svolgere l’operazione stessa, ovvero l’erogatore deve essere svuotato da eventuale acqua che si è inserita, mentre siamo in immersione.
L’esercizio prevede due modalità operative, ed entrambe prevedono che il subacqueo si tolga dalla bocca l’erogatore e così facendo lo allaga completamente; dopodiché o utilizzando il pulsante di spurgo o semplicemente insufflando aria propria all’interno della cassa dell’erogatore permette all’acqua di essere evacuata attraverso la membrana unidirezionale e i relativi baffi, svuotando di conseguenza tutto il sistema e permettendo poi al subacqueo di riprendere una normale respirazione.
Un aspetto molto importante nell’esecuzione di questi esercizi è l’attitudine del subacqueo a non trattenere il respiro; l’allievo deve sempre mantenere la pervietà delle vie aeree, per cui durante la manovra il novello sub deve emettere piccole bollicine dalla bocca nella fase in cui non ha l’erogatore dimostrando così di non trattenere il respiro.

Recupero erogatoreIl Recupero dell’Erogatore permette al subacqueo di poter recuperare o meglio ritrovare l’erogatore in qualsiasi condizione nella fase in cui, per qualsiasi ragione, gli sia sfuggito dalla bocca e per questo non sia più in grado di somministrarsi aria. Anche in questo caso vi sono due distinte modalità di esecuzione: dal Fianco o dalla Rubinetteria, che permettono al sub di ritrovare la propria fonte di sostentamento in qualsiasi momento.

Arriva poi il mitico Svuotamento Parziale della Maschera, esercizio che ha lo scopo di consentire al subacqueo di far fuoriuscire l’acqua dalla maschera qualora fosse entrata.
L’allievo, in una prima fase, dovrà allagare la maschera volontariamente facendo arrivare il livello dell’acqua fino a metà circa della stessa e poi, unendo il movimento di inclinazione del capo all’indietro e una delicata ma decisa espirazione dal naso, permettere alla maschera di riempirsi nuovamente di aria a discapito dell’acqua che dovrà andarsene. Durante l’esecuzione di tutte queste manovre l’istruttore dovrà mantenere sempre alti gli standard di sicurezza ripetendo poi le manovre fino a che agli allievi non saranno naturali e si dovrà anche assicurare che i subacquei in erba abbiano compreso a pieno l’utilità dell’esercizio stesso.

Svuotamento maschera Svuotamento maschera

Questo è il meraviglioso inizio operativo del Novello Subacqueo; a questo punto possiamo pensare di scendere in acque più profonde cominciando a valutare la Pesata e praticando la Compensazione, ma tutto questo lo vedremo nella prossima puntata.

Federico Gamberini
Istruttore NASE n° OWI13063624IT

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