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Cod Art 0209 | Rev 01 del 08 Apr 2013 | Data 11 Ott 2009 | Autore Ottavio Luoni

 

   

 

IL MARE ADRIATICO

Foto1È il più interno dei mari italiani, il suo nome deriva dalla città di Adria (Rovigo) che è situata tra il fiume Po e l'Adige. Bagna ad est la penisola balcanica a ad ovest la penisola italiana, si collega con il Mar Ionio attraverso il Canale d'Otranto ed è chiuso a nord dai golfi, Fiume, Venezia, Trieste. Nelle sue acque vi sfocia il maggior fiume italiano, il Po. Esso crea un delta interessante dal punto di vista naturalistico e ambientale. Oltre al fiume Po, vi sfociano anche i fiumi Adige, Brenta, Piave, Tagliamento, Isonzo.

Il bacino di questo mare si estende per 135.000 km² e ha una lunghezza di 800 Km. Sulle sue coste vi si affacciano molti porti importanti quali: Trieste, Venezia, Fiume, Ancona, Bari, Brindisi, Zara, Spalato, Durazzo, fra i più noti. I venti dominanti su questo mare sono la bora e lo scirocco. La bora è un vento di discesa, violento, freddo e persistente, può raggiungere una velocità di 180 Km/h. (massima velocità di 50 m/sec. pari appunto a 180 Km/h. registrata a Trieste negli anni 1995 e 1996). Tra i suoi effetti sulla vegetazione terrestre vi è il disseccamento.
Lo scirocco, è un vento caldo, proveniente dal deserto, apportatore di polvere e sabbia. I suoi effetti sono molteplici. Apporta polvere dalle regioni nord africane e quindi microelementi preziosi per l'intero bacino del Mediterraneo, la cui produzione primaria dipende anche dai venti.

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Il mare Adriatico si può dividere in due settori, quello settentrionale poco profondo (max. 243 mt.) si estende da Venezia al promontorio del Gargano, e quello meridionale assai più profondo (max. 1251 mt.) che si estende dal promontorio del Gargano e giunge sino a Capo Otranto.

Moltissime sono le isole disseminate in questo mare, soprattutto in territorio balcanico, tra le Isole in territorio italiano, ricordiamo le isole Tremiti dal suolo calcareo (S. Domino, S. Nicola, Caparra), l'isola di Pianosa in provincia di Foggia, ed altre isolette minori presso il promontorio del Gargano.
Per la caratteristica della salinità delle sue acque, visto l'abbondanza di fiumi che vi sfociano, questo mare presenta caratteristiche particolari a livello di flora e fauna, sicuramente meno varia rispetto agli altri mari italiani. I sui fondali per lo più sabbiosi e poco inclinati, con presenza di animali e vegetali tipici di questi ambienti, come per esempio molluschi bivalvi come le vongole (Chamelea gallina), le telline (Tellina spp.) ecc…mentre la fauna ittica è rappresentata da specie come la sogliola (Solea vulgaris) o la tracina (Trachinus draco).

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Caratteristiche molto interessanti possiamo trovarle nelle lagune e nei lidi, che rappresentano un importante ecosistema di transizione tra la terra ferma ed il mare, di fatti esse sono formate da acque salmastre con una concentrazione salina diversa da quella del mare, dovuta al continuo rimescolamento fra acqua dolce dei fiumi e salata del mare. In questi particolari ambienti vivono animali importanti, quali gli uccelli limicori come i trampolieri che si nutrono degli invertebrati marini, che rimangono intrappolati nella sabbia, si può ammirare l’elegante trampoliere d’Italia (Himantopus himantopus); questo uccello limicolo, costruisce un nido fatto di fango e sostanze vegetali, conchiglie frammenti vari che ripone fra l’acqua bassa o la vegetazione palustre, ha abitudini gregarie e nidifica in colonie abbastanza numerose.

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Immagine di Enzo Pallotti

Negli ultimi anni soprattutto in estate, possono comparire in questo mare le "famigerate" mucillagini, che sono sostanze organiche gelatinose che si formano per eccessivo sviluppo di alghe, dovute al fenomeno dell' eutrofizzazione. L’eutrofizzazione (sono in corso tutt'ora degli studi allo scopo di chiarire la dinamica del fenomeno), è causata dall’aumento nell’acqua di sostanze o composti organici, soprattutto fosfati, che incrementano notevolmente la massa algale. Queste sostanze, portate nel mare dai fiumi, provengono dagli scarichi industriali, agricoli e fognari, e rappresentano un serio problema per l'intero ecosistema marino. Se il fenomeno è massivo, può determinare morie di pesci e di altri animali marini, soprattutto quelli bentonici. La situazione attuale sembra migliorata rispetto agli anni '80, ma nonostante questo la frequenza degli episodi è ancora alta. Piuttosto si presentano con minor intensità e quindi non vengono neanche segnalati. L'ultimo episodio di questa estate insolitamente lunga, risale alla fine del mese di settembre 2009, ed è stato segnalato nella provincia di Pesaro.

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