BiologiaMarina.eu

 

 

Cod Art 0149 | Rev 01 del 02 Apr 12 - 02 del 03 Apr 2013 | Data 30 Apr 09 | Autore N. C. Motta

 

   

 

A partire dal mese di marzo 2012, biologiamarina.eu riporta tutti i casi documentati di attacco di squalo, che avvengono nelle acque di tutto il mondo. Shark Attack Data Base. Dal gennaio 2014, sono inoltre disponibili mappe aggiornate in tempo reale relative a tutti gli incidenti che hanno coinvolto uomini e squali. Le mappe sono disponibili ai seguenti link: mappa 2014 - mappa 2015. Buona lettura.

SQUALI: ATTACCHI E STATISTICHE IN MEDITERRANEO

Durante la seconda guerra mondiale, i naufragi sono stati così numerosi, tanto da provocare non solo un gran numero di vittime di guerra, ma anche un elevato numero di morti a causa degli attacchi da parte degli squali. La Royal Navy, il 20 febbraio 1945, interrogò Curchill sull'argomento, che rispose: "Vi assicuro che il Governo Britannico è assolutamente contrario agli squali". Da allora, grazie al lavoro dell'International Shark Attach File, sono disponibili statistiche, resoconti ed episodi che hanno visto lo squalo protagonista.

Episodio del 24 marzo 1945: il piroscafo inglese Britannia viene silurato a 700 miglia dalla costa africana, nell'Oceano Atlantico. Per 5 giorni gli squali fanno razzia dei superstiti aggrappati alle zattere di salvataggio. Vengono recuperati 77 dei 480 uomini di equipaggio, molti dei quali mutilati o feriti dagli squali.

Episodio del 28 novembre 1942: il piroscafo britannico Nova Scotia è silurato ed affondato a 200 miglia a sud di Lourenco. A bordo vi erano più di 1000 prigionieri italiani. I naufraghi vengono recuperati dopo 24 ore. I morti sono più di 750. Trattenuti a galla dai giubbotti di salvataggio, molti con la parte inferiore del corpo mancante.

Episodio del 30 luglio 1945: viene affondato, a 300 miglia al largo di Guam, l'incrociatore americano Indianapolis che ha appena consegnato la prima bomba atomica sull'isola di Tinian. Dei 1.199 uomini di equipaggio ne sopravvivono 316. A causa della segretezza dell'operazione i soccorsi giunsero in ritardo e ben 88 delle vittime recuperate presentavano mutilazioni più o meno estese. Molti corpi non furono mai recuperati e quanti perirono a causa degli squali non si saprà mai.

Oltre a questi episodi cruenti sono noti anche episodi che si sono conclusi senza vittime. Nel maggio del 1895 , un marinaio cadde in acqua dal vapore Comorin e, in seguito, cadde in acqua anche la scialuppa di salvataggio con 12 marinai a bordo. Si trovava nel Mar Rosso ed era diretto al Tonchino. Il vapore non fermò le macchine, ma navigò in cerchio attorno ai naufragi per ben 4 ore, prima di recuperarli. Durante tutto il tempo, numerosissimi squali nuotarono tra i naufraghi senza mai attaccarli.

M E D S A F - Archivio degli attacchi di squalo nel Mediterraneo

LE PROSPETTIVE DI RISCHIO

Il MEDSAF è un archvio che riporta gli attacchi di squalo avvenuti nel Mediterraneo nei confronti di esseri umani o di imbarcazioni, che completa ed estende i dati gia conservati nell' International Shark Attach File (ISAF). Sebbene la maggior parte delle interazioni riportate dal Mediterraneo si riferiscano alle coste Italiane, c'è da rilevare la scarsità di notizie su molto di ciò che accade nelle coste del Mediterraneo del Sud (Nord Africa), magari per via dei pregiudizi dei media verso le Nazioni più occidentali della regione, dove gli attacchi generano un più grande interesse popolare. Una analisi di ogni caso storicamente noto accerta, o suggerisce fortemente, che la maggior parte delle volte si tratta dello squalo bianco. Altre specie identificate ad oggi negli incidenti del Mediterraneo sono la verdesca (tre casi) ed il sei branchie (un caso).

Come elencato da Schultz e Malin (1963), l'ISAF contiene dettagli sugli attacchi nei confronti di umani avvenuti in Mediterraneo tra il 1862 ed il 1963. Nonostante gli incontri siano stati descritti da Erodoto ed altri fin dai tempi dell'antica Grecia, le notizie rese note su interazioni squali-uomini nel Mediterraneo sono relativamente scarse. Condorelli e Perrando (1909) descrivono la cattura di una femmina di squalo bianco lunga 450cm ad est della Sicilia e presentano un'analisi medica dei resti di tre corpi umani trovati nello stomaco dell'animale. Bini (1960) riporta un attacco senza conseguenze (caso ISAF 1107) verso un subacqueo lungo l'Italia occidentale, da parte di uno squalo bianco (poi catturato dalla vittima!), mentre Capapé et al. (1976) menzionano un attacco verso un pescatore subacqueo vicino a Biserta, Tunisia. La stampa popolare regionale e i notiziari hanno riferito un discreto numero di incontri ulteriori, molti dei quali sono sottolineati da Giudici e Fino (1989).Generalmente, tuttavia, l'elenco completo è mancante all'interno della letteratura disponibile a molti ricercatori e lo scopo del MEDSAF è di offrire qualche informazione aggiuntiva. Allo stesso modo, la sua continua manutenzione ed aggiornamento incoraggia indagini contemporanee più rigorose sugli attacchi nel Mediterraneo, molto simili a quelle ben avviate in altre regioni (p.e., Sud Africa, California, Australia), fornendo solide basi su fatti reali per discussioni future. Infine, la presentazione di statistiche, utili a dimostrare il rischio sorprendentemente basso di attacco nel Mediterraneo, aiuta non soltanto l'informazione pubblica, ma anche il censimento degli squali della regione.

È importante sottolineare, a questo punto, che a dispetto di alcune congetture fantasiose non ci sono omissioni deliberate da parte di nessuno dei curatori dell'ISAF o del MEDSAF nel rendere disponibili le statistiche sugli attacchi e nell'intera storia dei curatori del MEDSAF non appare nessun indizio che possa suggerire delle coperture di proposito per quelle Nazioni del Mediterraneo nelle quali si verificano e dove non sono ampiamente pubblicizzati. Al contrario i funzionari locali hanno a disposizione una fonte di informazioni di utilità incalcolabile e tutto l'interesse al mantenimento della lista. Tuttavia, anche per evitare l'abuso sul trattamento dei dati personali come quelli medici, il cuore del database dell'ISAF è mantenuto riservato di proposito, sebbene siano disponibili per i ricercatori sugli squali o per altri ben fidati richiedenti.

In più coloro che hanno intenzione di ricercare tra la letteratura scientifica, troveranno che sono ampiamente disponibili delle sintesi di questi contenuti, incluse esaurienti riviste regionali con molti dettagli sui vari casi, come quelle che discutono gli attacchi in California (p.e., Miller & Collier, 1981; Collier, 1993; McCosker & Lea, 1996), in Sud Africa (p.e., Levine, 1996), Australia (p.e., West, 1996), Giappone (Nakaya, 1993) o Cile (Egaña & McCosker, 1984). Questa descrizione del MEDSAF su Internet è resa schematica di proposito, in accordo col più ampio protocollo ISAF, ma fornisce sempre delle dettagliate descrizioni di base delle più recenti e reali interazioni registrate in più grandi categorie di eventi lungo le evidenze statistiche.

Si spera che questi estratti possano fornire letture rapide ed interessanti, specialmente per i media che hanno bisogno di risposte veloci, con dati facilmente accessibili ed utilizzabili in modo tale da evitare commenti speculativi o aneddoti che cosi' spesso pongono gli attacchi sotto una luce sproporzionata rispetto al fenomeno reale. Nondimeno, è proposito primario del MEDSAF quello di offrire corrette informazioni pubbliche e indirizzare più indagini dirette o dettagliate dove cio sia possibile. Sono gradite informazioni e qualunque notizia recente, che possono essere mandate a Ian Fergusson, curatore del MEDSAF all'indirizzo email: shark.bureau@zoo.co.uk.

RICONOSCIMENTI

Le seguenti persone sono state coinvolte nella compilazione o ottimizzazione delle revisioni della lista ISAF-MEDSAF e/o nell'offerta di materiale utile all'archivio: Giuseppe Notarbartolo di Sciara (ICRAM, Italy);Tiziano Storai and Marco Zuffa (Italy);Irene Bianchi (Tethys Research Institute, Italy); Franco Cigala-Fulgosi (Univ. Parma, Italy);the Fire, Search & Rescue Department of Portoferraio, Elba (Italy);Ezio Bocedi (Marine di Carrara, Italy); Lluis del Cerro (CSIC, Spain); Antony Grech, John Abela, Joan Galea-Naudi, Alfred Xuereb (Malta); Christian Capape (Univ. Montpellier, France); Yannis Papastamatiou (Greece; currently intern student; ISAF); Ralph Collier (Van Nuys, USA).Original ISAF Mediterranean data was collected by many people, most notably Perry Gilbert, Stewart Springer, Eugenie Clark and David Baldridge.

Raccolte più recenti ed ordinamenti di dati sono stati intrappresi da George Burgess (ISAF Curator) and Matthew Callahan (ISAF). L'archivio attuale e le sue continue manutenzioni sono dedicate alla memoria dello scomparso Dr. Enrico Tortonese l'ittiologo Italiano che fu fondamentale nel guidare le nostre conoscenze attuali sui chondrichthi del Mediterraneo.

Registrazioni MEDSAF dal 1890 al 1998

(NB: la revisione dei dati è al 22.01.99 fatta tenendo conto di un contatto non fatale, in Grecia)

(A) Interazioni non provocate con danni causati a nuotatori/subacquei N (incidenti) =33; N (vittime) =36, Fatali =18 (50%); cadenza annuale: 0.3p/a.

Ultima interazione con danni; nuotatori: 03 Settembre 1993 ore 08.00; caso ISAF No. 2593 Località: Spiaggia de les Arenes, Valencia (Catalonia), Costa Blanca, Spagna. Vittima: Jose Hernandez Attività: nuotava 200m al largo dalla spiaggia quando è stato attaccato in superficie da un piccolo squalo di specie sconosciuta descritto come slanciato e di circa 2 m di lunghezza totale. Dita dei piedi staccate.

Ultima interazione fatale: 02 Febbraio 1989 ore 10.30; caso ISAF No. 1996 Località: Golfo di Baratti, vicino a Piombino (Toscana), Italia. Vittima: Luciano Costanzo Attività: rimuoveva sporcizia biologica da cavi sottomarini a 27 m di profondità nei pressi di un'area rocciosa quando fu attaccato da uno squalo bianco di circa 6 m. La vittima risalì e iniziò a nuotare verso la barca appoggio prima di essere circondato una volta e poi trascinato sott'acqua; il corpo non è stato ritrovato e si suppone ingerito; l'equipaggiamento subacqueo è stato recuperato con segni superficiali attribuibili ai denti di uno squalo.

Ultima interazione con danni con surfista:6 Giugno 1989 ore 15.30; caso ISAF No. 1771 Località: Marinella, vicino a Marina di Carrara (Toscana), Italia Nord Occidentale. Vittima: Ezio Bocedi. Attività: attaccato sulla parte superiore destra della coscia da uno squalo di circa 3 m, probabilmente un Carcharodon carcharias, mentre era disteso prono sulla tavola con mezzo corpo (gambe e busto) parzialmente in acqua, urinando.

Ultima interazione a seguito di disastro aereo in mare: Agosto 1943; caso ISAF No. 965 Località: Mar Tirreno, a circa 40 miglia a sud di Napoli, Italia. Vittima: Lieutenant R. Kurtz (US) Attività: Ammaraggio forzato dell'areo dopo un raid su Napoli; morso da diversi squali mentre attendeva i soccorsi riportando danni alle mani ed alle braccia.

(B) Interazioni senza danni : / Nuotatori e subacquei N =6

Ultima interazione senza danni:15 Giugno 1983; caso ISAF No. 1662 Località: Riomaggiore (Liguria), Italia Nord Occidentale Vittima: Roberto Piaviali Attività: Il Subacqueo è stato molestato a 5 m di profondità da uno squalo bianco di 3 m. È riuscito a salire sulla barca appoggio dove lo squalo è stato respinto con forza con dei pali dall'equipaggio.

(C) Vittime di annegamento o cause del decesso non accertate N =3

Ultimo caso: Gennaio 1909; caso ISAF 1582, 1586, 1597 Località: Fuori Capo San Croce, vicino ad Augusta (Catania), Sicilia, Italia. Vittima: Uomo adulto, donna adulta, ragazza giovane; tutti dall'indentità rimasta sconosciuta. Attività: Tre corpi trovati sostenazialmente intatti parzialmente vestiti, dentro lo stomaco di uno squalo bianco femmina di 450cm preso in una rete da pesca. Possibile annegamento delle vittime, aggredite post-mortem, o altrimenti ingerite, dopo essere state gettate con violenza nello Stretto di Messina a seguito dell'onda di marea dopo il terremoto. Per informazioni patologiche e ulteriori dettagli, vedi Condorelli & Perrando (1909).

(D) Interazioni con Barche e Canoe N =15

(NB - l'incontro tra la barca di un pescatore sportivo ed uno squalo bianco di circa 550 cm fuori Senigallia, Italia, il 27 Agosto 1998 non è da qualificare come un "Attacco di squalo"' ed in nessun'altra categoria definita. Le notizie ad ampio raggio della stampa e dei notiziari che hanno definito l'incidente come un attacco sono completamente errate)

Ultima interazione coinvolgente barche, canor, surf, etc.:30 Luglio 1991 ore 15.30; caso ISAF No. 2101 Località: Golfo di Tigullio, Santa Margherita Ligure (Liguria), Italia Nord Occidentale Vittima: Ivana Iacaccia Attività: Ritornava verso la costa a 20 m di distanza dalla stessa sopra un fondale di 9 m su di una canoa bianca in fibra di vetro quando fu attaccata da uno squalo bianco di circa 350 cm, identificato come tale sia dai danni causati allo scafo della canoa che dai denti rimasti incastrati nella vetroresina.

(E) Interazioni provocate: N =4 (di cui con danni, N =3)

/

(F) Interazioni che richiedonoconferme ulteriori N =10 (di cui fatali, N =4)

/

Statistiche cumulative

1890-1998

(NB: Aggiornate al 22.01.99) Note: Le seguenti statistiche per gli attacchi non provocati dovrebbero essere utilizzate come mezzo di comparazione diretta in riferimento alle cifre di altri attacchi di squali, regionali o globali, per lo stesso periodo, e che generalmente riflettono lo stesso criterio. Queste cifre escludono gli attacchi non provocati, quelli ad imbarcazioni ed ogni altra interazione che richieda conferme aggiuntive.

Interazioni attendibili su attacchi non provocati ad esseri umani: N=42 Media annuale di attacchi diretti non provocati ad esseri umani: 0.4 p/a Proporzione di incidenti fatali: N=21 (50%) Specie riconosciute o dedotte realisticamente, come implicate nei casi precedenti: - squalo bianco N =22 (52%) - Prionace glauca: N =1 (2.4%)

Cumulative Totali

Interazioni attendibili (tutte le categorie): N =61 Media annuale di attacchi di squalo nel Mediterraneo, tutte le categorie combinate: 0.56 p/a Proporzione di attacchi diretti ad esseri umani: N =46 (75.4%) Proporzione di attacchi diretti a barche etc.: N =15 (24.6%) Specie riconosciute o dedotte realisticamente, come implicate nei casi precedenti: - squalo bianco: N =37 (60.6%) - verdesca: N =3 (4.9%) - sei branchie (capopiatto): N =1 (1.6%) - Lamnidi, non identificati: N =1 (1.6%) - Carcharhinidi, non identificati: N =3 (4.9%)

Totali per Paese

(solo incidenti confermati) NB: Aggiornato al 22.1.99)

ITALIA Occidentale e Sicilia: 25 (Barche =9) Ultimo: 30 Luglio 1991, Non-Fatale, Santa Margherita Ligure (Liguria)

ITALIA - Mar Adriatico: 8 (Barche =1) Ultimo: 22 Agosto 1988, Non-Fatale, Ippocampo (Manfredonia)

GRECIA : 6 (Barche =0) Ultimo: 30 Decembre 1983, Fatale, Andikira Fokithes (Golfo di Corinto)

CROAZIA: 5 (Barche =1) Ultimo: 10 Agosto 1974, Fatale, Omis

MALTA: 4 (Barche =2) Ultimo: 20 Luglio 1956, Fatale, Il-Munxar (St Thomas Bay)

EGITTO: 3 (Barche =0) Ultimo: 8 Agosto 1899, Non-Fatale, Port Said

SPAGNA: 3 (Boats =1) Ultimo: 3 Settember 1993, Non-Fatale, Valencia (Catalogna)

TUNISIA: 3 (Boats =0) Ultimo: Giugno 1976, Non-Fatale, Bechateur (vicino a r Biserta)

FRANCIA: 2 (Boats =0) Ultimo: Agosto 1986, Non-Fatale, Gruissan (Golfo del Leone)

ISRAELE: 1 (Boats =0) Ultimo: 5 Febbraio 1945, Non-Fatael, Tel Aviv

TURCHIA: 1 (Boats =1) Ultimo: 1930, Non-Fatael, Santo Stefano (Bosforo)

ARTICOLI CORRELATI