BiologiaMarina.eu

 

 

Cod Art 0180 | Rev 01 del 05 Apr 2013 | Data 13 Lug 2009 | Autore Pierfederici Giovanni

 

   

 

I DISPOSITIVI ANTISQUALO

Sono passati molti anni da quando i coniugi Ron e Valerie Taylor inventarono, insieme a Jeremiah Sullivan, la tuta antisqualo ad anelli di acciaio. Per sperimentarla si fecero azzannare da una verdesca e, nonostante la protezione, Valerie finì comunque all'ospedale, a causa delle ferite riportate alle gambe.

Negli anni sono stati proposti i sistemi e i dispositivi più bizzarri, dai propellenti a CO2 alle tute mimetiche, dai repellenti a base di acetato di rame ai detonanti. Il problema di questi dispositivi è che prima di tutto debbono essere utilizzati a distanza ravvicinata, inoltre la loro efficacia è scarsa. Spesso si citano studi scientifici, ma poi si scopre che di scientifico vi è molto poco.
In passato, gli stessi dispositivi antisqualo sono stati utilizzati come armi di offesa per uccidere gli squali. Per esempio, quelli noti come Shark Dart spesso abbattevano definitivamente l'animale. I dispositivi Shark Dart sono praticamente degli attrezzi ergonomici, lunghi circa 12.5 cm, che contengono fiale o contenitori carichi di gas CO2. Vanno utilizzati conficcando la parte terminale appuntita nell'addome dello squalo. L'espansione del gas determina un embolia quasi istantanea e spesso lo squalo muore poco dopo. Lo svantaggio è che deve per forza di cose essere utilizzato a distanza ravvicinata e con grande precisione. Il volume della carica di gas CO2 varia in relazione alla profondità di utlizzo; si consigliano 12 gr. (8 metri), 16 gr. (13 metri) e 26 gr. (30 metri). I più vecchi dispositivi antisqualo sono i cosidetti Shark Billy, bastoni in fibra di vetro lunghi circa 120 cm, utilizzati per allontanare gli squali troppo curiosi.

Foto1

Un sub con un dispositivo Shark Billy , da un'immagine di Popular Mechanics del 1971

IL DISPOSITIVO SHARK SHIELD

I cosidetti Bang Sticks sono praticamente dei dispositivi a carica esplosiva. Vanno utilizzati con cautela poiché pericolosi anche per l' utilizzatore esperto, sono noti infatti degli incidenti avvenuti a causa di un utilizzo improprio o causa cattiva manutenzione. Oltre ai dispositivi sopra citati, esistono dei dispositivi cosidetti fissi o passivi. Si tratta delle gabbie e delle reti antisqualo. Le gabbie sono praticamente i dispositivi più sicuri, sono state utlizzate con successo per la realizzazione di filmati e documentari, e permettono di avvicinare sqauli di grandi dimensioni. Le reti antisqualo sono utlizzate per delimitare alcune aree ben precise, per esempio le acque antistanti le spiagge frequentate dai turisti. Sono comuni in Australia e in Sud Africa.

Foto2

Il dispositivo Shark Shield

 

Caratteristiche tecniche

 

Zona di esclusione
Peso
Profondità operativa massima
Dimensioni Temperatura operativa
Durata batterie

3 - 5 metri
0.95 Kg (unità completa)
45 metri
80 mm (L) x 140 mm (W) x 35mm (H)
12 - 40 °C
7 ore max

 

Il problema sollevato da molti biologi riguarda il fatto che l'osservazione degli squali in natura è di tipo partecipato, ossia l'osservatore, con la sua presenza, influenza notevolmente i comportamenti dell'animale. La presenza di ulteriori fattori di disturbo potrebbe alterare l'etologia dello squalo al momento dell'osservazione, per cui gli scienziati si chiedono quanto effettivamente il dispositivo possa influenzare i comportamenti degli squali.

ARTICOLI CORRELATI