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Cod Art 0157 | Rev 01 del 05 Giu 2010 | Data 15 Mag 2009 | Autore Ottavio Luoni

 

I MARI DELLA PREISTORIA - prima parte-

Foto1

Il pianeta terra si formò circa 4600 milioni d’anni fa, secondo le ultime stime degli scienziati. Di seguito, citerò brevemente i vari periodi, che descrivono la formazione della vita nei mari preistorici. Allora il pianeta era privo di vita e l’atmosfera era formata da gas ( idrogeno, ammoniaca, metano, vapore acqueo ecc..). Vi erano zone completamente desertiche e immensi oceani. L’acqua primordiale arrivò dallo spazio, trasportata da rocce vaganti (planetesimi), in più altra acqua si era liberata dalla fusione dei ghiacci di asteroidi e forse anche di comete, inoltre i gas vulcanici e il vapore acqueo formarono un abbozzo di atmosfera e iniziarono così a formarsi anche gli oceani. Le prime forme di vita nell’era Archeozoica 3800 milioni d’anni fa furono degli animali unicellulari, si trattava di semplici cellule, batteri e alghe che vivevano nell’acqua in corrispondenza di sorgenti calde, poi 3500 milioni d’anni fa le alghe fotosintetiche iniziarono a formare strutture stratificate (stromatoliti) con l’aumento dell’ossigeno iniziarono a comparire i primi animali pluricellulari.

ERA PALEOZOICA

L'era Paleozoica (dal greco Paleo = antico e Zoon = vivente) o Primaria si divide in sei periodi: Cambriano, Ordoviciano, Siluriano, Devoniano, Carbonifero e Permiano.

CAMBRIANO (542/490 MILIONI DI ANNI FA)

Il nome di questo periodo deriva da una regione del Galles che i romani chiamavano Cambria. Essa segna l'inizio dell'era Fanerozoica, ovvero della vita evidente, in questo periodo aumentò infatti il numero di animali marini, dotati di uno scheletro "duro", quindi destinati a qualsiasi tipo di fossilizzazione, dopo il lungo periodo (Archeozoico) ove gli animali erano privi di strutture adatte alla fossilizzazione. Ora la vita lascia delle "impronte"consistenti e durature. In questo periodo le terre emerse erano ancora prive di vita e il supercontinente Rodinia, già presente nell 'Archeozoico, cominciò a frantumarsi e a dividersi. Questo fatto provocò la formazione di quattro grossi blocchi (Nord America, Eurasia, Asia, Gondwana) e l'innalzamento dei mari con una conseguente espansione di quest' ultimi, che formarono dei bacini epicontinentali (interni ai continenti), caratterizzati da acque basse e molto calde. Ai poli non vi erano calotte glaciali. L'esponenziale sviluppo di specie di animali fù dovuto probabilmente grazie a queste condizioni climatiche uniformi e stabili. Il giacimento fossilifero che ben rappresenta questo periodo è il famoso sito paleontologico delle argilliti di Burgess, ubicato nella Columbia Brittanica, Canada. Questo giacimento fù scoperto nel 1909 su una parete montana dal paleontologo americano Charles Doolittle Walcott (1850-1927). Il sito era anticamente un profondo fondale a ridosso di una piattaforma continentale, ove di tanto in tanto gli animali che vivevano ai margini della piattaforma erano travolti da frane sottomarine che li seppellivano nel finissimo sedimento poi trasformato in argilloscisto. Tra gli animali presenti in questo giacimento, vi possiamo trovare vari Phylai, alcuni simili a gruppi conosciuti, altri di difficile collocazione sistematica.

Animali particolari presenti nel sito di Burgess:

Burgess

Pirania sp era una spugna primitiva, munita di spicole allungate simili a lunghe spine, che la facevano rassomigliare ad un cactus.
Eiffelia globosa, antica spugna di forma globosa.
Olenoides serratus, trilobite primitiva, caratterizzata da un paio di sottili antenne posizionate nella parte anteriore del corpo, e da un paio di cerci (strutture simili ad antenne,) posizionate invece nella parte posteriore. Gli arti erano disposti lungo i lati del corpo, il segmento più sviluppato (coxa) era dotato di una batteria di terribili spine appuntite usate come difesa, probabilmente si cibava di vermi presenti nel sedimento.
Marrella splendens, artropode con testa a forma di cuneo che portava due paia di lunghe spine a forma di corno con la curva rivolta all'indietro, questo organismo esplorava l'ambiente circostante con le antenne e raccogliva con le appendici piumose particelle di cibo che poi ingoiava.
Canadaspis perfecta, artropode con corazza divisa in due parti, e con la parte anteriore del corpo non protetta. Due arti uscivano dalla parte inferiore del carapace. Il torace si componeva di otto segmenti ciascuno dei quali articolato da un paio di appendici. Addome con un piccolo telson che formava la coda. Viveva sui fondali ed era un abile predatore. Non superava i 10 cm.
Sidneya inexpectans, artropode simile all'odierno Limulus, che si cibava di Brachiopodi, il che sta a dimostrare che questo organismo fosse in grado di spezzare il duro guscio delle sue prede con estrema facilità.
PeytoiaAnomalocaris canadensis, artropode lungo circa un metro, vero terrore dei mari Cambriani. Si spostava per mezzo di una serie di palette disposte come remi di una barca. Il corpo era affusolato, rigido, simile per forma a quello di un calamaro, con testa enorme e corazzata con due occhi rassomiglianti a grossi bottoni. Dopo vari studi approfonditi, si è capito che l'organismo erroneamente classificato come celenterato natante chiamato Peytoia (figura a sinistra), altro non era che una parte dell'apparato boccale dell' Anomalocaris.
Aysheaia peduncolata, artropode che rassomiglia a un verme camminatore, aveva delle zampe corte e tozze, rassomigliava all'attuale Peripatus, un animale terrestre appartenente al gruppo degli Onicofori. L'Aysheaia è caratteristica perchè in essa vi possiamo trovare dei tratti anatomici allo stesso tempo dei lombrichi, dei ragni e degli insetti.
Ottoia prolificaOttoia prolifica (figura a destra), strano tipo di verme priapulide, disponeva di una specie di proboscide, che una volta estroflessa possedeva una serie di sottili spine, con la parte basale provvista di robusti uncini. Questo organismo viveva all'interno di gallerie a forma di U, scavate nel substrato del fondo marino. Era un predatore come si evince dal contenuto del suo stomaco, difatti sono stati trovati dei resti di conchiglie coniche, appartenute a molluschi primitivi, e anche resti dei suoi consimili, segno che praticava il cannibalismo.
Wiwaxia corrugata, forse antenato delle lumache, aveva il corpo ricoprto di squame, con delle lunghe spine incurvate verso l'alto e verso l'esterno, il che costituiva un'ottima protezione contro i predatori. Abitatrice del fondo marino. Wiwaxia si nutriva "grattando" frammenti di cibo con un organo che rassomigliava alla radula dei molluschi.
Hallucigenia sparsa, piccolo animale, molto insolito che quando è stato trovato si è meritato questo nome per il suo aspetto allucinante. Nelle illustrazioni paleontologiche veniva spesso raffigurato come un salsicciotto che camminava su 14 trampoli acuminati con altrettanto proboscidi sul dorso (vedi figura in alto). Recentemente però si è capito che gli aculei altro non erano che spine di difesa piazzate sul dorso e le proboscidi erano in realtà le vere zampe dell'organismo. Probabilmente si trattava di organismi che si cibavano di animali morti, come dimostrano i 15 esemplari fossili impressi su una lastra conservati alla Harward University, ove si possono vedere questi esemplari che si cibano di un grosso verme deteriorato.
Opabinia regalis, singolare animale, presentava 5 occhi disposti in vari punti del capo, per questo motivo probabilmente poteva evitare con facilità qualsiasi attacco da parte dei predatori. Si cibava di organismi vivi che catturava grazie ad un organo di presa che proiettava in avanti con velocità. Lla sua lunghezza variava da quattro a sette cm.
Dinomischus isolatus, organismo marino sessile (ovvero fisso e immobile) e al contrario di molti rappresentanti della fauna di Burgess presentava una simmetria radiale, questo piano corporeo gli consisteva di ricevere cibo da qualunque direzione, come fanno le spugne e i coralli. Il suo aspetto era simile a quello di un calice fissato al fondo marino tramite uno stelo terminante in un bulbo che lo ancorava al substrato. Questo organismo presentava somiglianze superficiali che lo avvicinava a vari gruppi di animali moderni, ma lo studioso Morris ritenne che fosse imparentato con gli Entoprocta, in ogni caso questo organismo rimane sino a oggi molto enigmatico e dalla classificazione molto incerta e senza apparenti legami sicuri con altri phyla animali a noi noti.
Pikaia gracilens, organismo simile ad una lunga e stretta foglia di colore (si presume) argenteo. Un tempo questo animale fu classificato erroneamente da C. D. Walcott come un Anellide, e solo successivamente Simon Convay Morris lo classificò come appartenente al Phylum dei Cordati. I 30 esemplari fossili estratti e ben conservati, mostrano una struttura sporgente che sembra una notocorda. Oltre a questa caratteristica anatomica si possono osservare dei blocchi muscolari che formano un disegno a zig-zag, che sono paragonabili a quella dell’anfiosso attuale. Sebbene Pikaia differisca dall’anfiosso sotto molti altri aspetti anatomici, si può chiaramente ascrivere al Phylum dei Cordati o Vertebrati, e azzardare che quest’ultimo sia quindi un arcaico parente dei Cordati. O meglio potrebbe trattarsi di un organismo appartenente a uno dei tanti rami collaterali estintesi nel tempo, che hanno originato i Cordati attuali. Sembra che Pikaia gracilens non abbia avuto un gran successo dal punto di vista evolutivo perchè sino ad ora non è stato mai rinvenuto in altri giacimenti fossili del Cambriano. La sua rarità tuttavia lo rende un fossile di valore incomparabile.

Naturalmente altri strani animali sono venuti alla luce in questo straordinario sito paleontologico e nuovi studi su questa fauna fossile sono ancora in corso, sicuramente in futuro ci saranno nuove scoperte e revisioni di quelle gia avvenute, come il caso di Nectocaris pteryx.

ORDOVICIANO (490/435 MILIONI DI ANNI FA)

Nome che deriva dagli Ordovici, antica popolazione celtica. I caldi mari equatoriali di questo periodo erano ideali per l'evoluzione di organismi marini e presto si diffusero le prime barriere coralline. Negli oceani vi erano molti altri organismi quali meduse, anemoni di mare e altri animali coloniali. Nei fondali vi erano molti Brachiopodi e Graptoliti, molto comuni erano anche le Trilobiti, che in questo periodo raggiunsero la loro massima diffusione con molte specie. Verso la fine dell'Ordoviciano avvennero due fatti importanti per la storia dell'evoluzione del mondo organico: i vegetali conquistarono per primi le terre emerse, grazie alla comparsa dei primi muschi, e comparvero nei mari i primi vertebrati.
Tra questi vi erano i primi rappresentanti dei protopesci senza mascelle (Agnati), rivestiti di corazze formate da placche ossee, chiamati Ostracodermi (per esempio Pteraspis, Cephalaspis e Drepanaspis),erano animali che si cibavano sul fondo marino filtrando il sedimento, vivevano presso gli estuari dove le acque dolci si mischiavano a quelle salmastre. Alla fine di questo periodo si verificò una glaciazione e forse fù questo evento la causa principale dell'estinzione di molte specie animali. Giacimento interessante che rispecchia questi eventi è il sito paleontologico italiano ubicato nell'Inglesiente sardo, ove nei scisti di colore giallo verdastri vi possiamo rinvenire una fauna molto ricca di vari organismi, quali Briozoi, Brachiopodi, Gasteropodi, Trilobiti, Crinoidi, Cistoidi, Graptoliti e Conularie.
I Cistoidi sono degli Echinodermi fossili dal corpo sferico, ovoidale, piramidale o appiattito fisso al substrato per mezzo di un peduncolo. Il loro corpo è formato da tante piastre calcaree pentagonali attraversato da dei pori che possono essere di tre tipi: semplici, coniugati o a losanga. Si estinsero nel periodo Devoniano.
ConulariaI Graptoliti appartengono al gruppo dei Protocordati o Stomocordati, erano animali coloniali che vivevano fluttuando nell'acqua e si nutrivano tramite tentacoli. Le colonie di un Graptolite si chiama rabdosoma ed è formata da piccoli segmenti semianulari sovrapposti. La classe dei Graptoliti (se di classe si tratta), viene divisa in cinque ordini ciascuno dotato di caratteristiche ben distinte. Si estinsero nel periodo Carbonifero superiore. Gli individui erano uniti gli uni agli altri da uno stolone, e vivevano in serie di logge o teche disposte in modo di formare uno o più rami. La conularia (figura a lato), era un organismo appartenente alla sottoclasse Conulata (classe Schyphozoa). Simili alle meduse, erano dotati da uno scheletro esterno chitinofosfatico dalla forma piramidale, di lunghezza variabile, da quattro a dieci cm. All'interno di questo guscio viveva l'animale, provvisto di numerosi tentacoli che fuoriuscivano da un'apertura che poteva essere chiusa attraverso delle placche mobili. Si ritiene che questi organismi vivessero fissi al fondo marino per mezzo di un disco applicato all'apice della conchiglia, durante lo stadio giovanile, e che assumessero invece nello stadio di adulto un'esistenza medusoide con nuoto libero.

SILURIANO (410/355 MILIONI DI ANNI FA)

Il periodo Siluriano (da Siluri, antica tribù del Galles), viene anche chiamato Gotlandiano, dall'isola di Gotland. Fù un periodo caratterizzato da ben pochi cambiamenti geologici. Il continente Nord Americano e l'Eurasia si saldarono fra di loro in un unico blocco (Laurasia), e si formarono molti mari epicontinentali poco profondi e bacini più profondi in corrispondenza delle geosinclinali (zone depresse con grandi sedimentazioni). La vita progredì a passi rapidi e nei mari comparvero i primi pesci muniti di una vera e propria mandibola (Acantodi), subito seguiti da un'altro gruppo di pesci particolari: i Placodermi, caratterizzati da una mole imponente e dalla testa e le mascelle ricoperte da grandi placche corazzate, così come pure parte del corpo.
Un importante tappa dell'evoluzione come ho citato sopra è stata la comparsa delle mascelle, queste ultime derivano da una trasformazione delle branchie, cioè il primo arco branchiale si è spostato in avanti ed è stato incorporato dalla bocca, mentre il secondo arco branchiale è venuto a rinforzare questa struttura permettendo così un efficiente articolazione con il cranio. Contemporaneamente a questo evento, si vennero a formare altre strutture anatomiche che portarono alla comparsa dei primi denti. Questi ultimi erano delle piastre taglienti che in origine altro non erano se non le placche corazzate trasformate, che proteggevano la testa di questi primitivi pesci. Oltre a questi organismi nei mari dell'Ordoviciano vivevano anche degli enormi scorpioni marini, gli Euripteridi anch'essi temibili predatori.
Come per il periodo precedente i siti paleontologici Siluriani affiorano in varie parti del mondo, uno di questi è ubicato in Italia, e più precisamente in Sardegna nel bacino del Flumendosa e nel Serrabus. Nelle rocce nerastre scistose di questo giacimento vi si possono rinvenire vari organismi caratteristici di questo periodo. Fra questi vi troviamo oltre ai già citati Graptoliti vari Nautiloidi del genere Orthoceras, invertebrati dominatori dei mari dell'epoca, ma sono presenti anche Briozoi e Brachiopodi di varie specie.

DEVONIANO (410/355 MILIONI DI ANNI FA)

Il periodo Devoniano (da Devonshire, contea dell'Inghilterra), fu un periodo di grandi trasformazioni, sia geologiche sia evolutive. Questo periodo vede la colonizzazione delle terre emerse dei primi vegetali, nella fattispecie di alghe e muschi primitivi. Essi spianarono la strada ad un secondo "sbarco"avvenuto dal mare alla terraferma da parte degli Invertebrati. Fra essi i primi a colonizzare le terre emerse furono degli enormi Millepiedi e degli Aracnidi, subito seguiti da grossi scorpioni predatori (Palaeophonus immagine qui sotto), questi ultimi derivavano probabilmente dai giganteschi Euripteridi che dominavano i mari di quel periodo. Palaeophonus
Ma l'episodio più spettacolare della conquista dell'ambiente terrestre fù senza dubbio l'apparizione dei primi vertebrati anfibi. Essi derivano da una gruppo di pesci particolari, difatti esistevano in quei mari dei pesci molto caratteristici, dotati di pinne particolari e da strutture simili a polmoni che potevano respirare anche fuori dall'acqua. Appartenevano al grande gruppo dei Crossopterigi e più precisamente al ramo dei Ripidisti. Erano simili ai Celacantidi e ad i Dipnoi, ma essi miglioravano le due qualità comuni di questi ultimi, cioè la proprietà camminatorie e respiratorie. Fra questo gruppo vi era un pesce chiamato Eusthenopteron (immagine qui sotto), e fu proprio lui che per primo (considerando i dati attualmente disponibili), riuscì ad "uscire" dai mari e a "camminare" anche se per brevi periodi sulla terraferma, e furono i suoi discendenti dopo varie trasformazioni evolutive a dare vita al gruppo degli Anfibi. Eusthenopteron
Gli anfibi primitivi sono inclusi nel gruppo degli Stegocefali o Labirintodonti, dalla tipica struttura a labirinto presente nei denti. Fra i vari ordini, ricordiamo il genere Ichthyostega, a cui appartiene un animale lungo più di un metro, con una pelle molto flessibile e soprattutto già adattata a trattenere l'umidità, grazie ad uno strato di muco; in mezzo al capo munito di placche, anche se non visibile, esiste ancora una zona fotosensibile, utile per la visione pineale, questa struttura sparirà poi negli anfibi più moderni, come per esempio nel successivo gruppo dei Rachitomi, simili a dei coccodrilli (Eriops, Cacops, etc.).
Uno dei giacimenti fra i tanti conosciuti di questo periodo è senza dubbio il giacimento fossilifero di Bundenbach, ubicato nei pressi di Idar-Oberstein in Slesia, Germania. Nelle sue caratteristiche roccie scistose nere vi si può trovare una ricchissima fauna a Trilobiti, Graptoliti,pesci, Ofioroidi, Stelleroidi, meduse, spugne, Crinoidi, coralli, Cefalopodi, Brachiopodi, Oluturoidi, etc.Tra questi organismi più belli e rappresentativi voglio segnalare gli Asteroidi (Astropecten schluteri), e gli Ofiuroidi (Furcaster palaeozoicus).
Molto interessanti sono anche alcuni pesci, fra questi ultimi vi troviamo anche i primitivi rappresentanti degli Agnati, cioè pesci privi di mascelle appartenenti all'ordine degli Eterostraci (Drepanaspis gemundensis). Questi resti fossili sono conservati integralmente grazie alle condizioni particolari, poiché sono stati ricoperti dal fango di improvvise frane sottomarine (le torbiditi), o da enormi nubi di sedimento trasportate dalle tempeste (tempestiti). Effettuando delle radiografie a questi fossili si possono osservare i più minimi dettagli anatomici delle strutture dell'animale, sostituite in fase di fossilizzazione dalla pirite.

CARBONIFERO (355/298 MILIONI DI ANNI FA)

Il Carbonifero (chiamato così per l'estensione dei depositi di carbon fossile), segna l'inizio dell'orogenesi Ercinica, e il continente Gondwana si unisce con l'altro continente, il Laurasia. Il clima era di tipo tropicale, vi erano grandi mari costieri e vaste paludi popolate da vari anfibi, fra questi vi erano oltre all'Ichthyostega e all' Acanthostega, altri anfibi alcuni dei quali simili a dei serpenti (Ophiderpton). Caratteristica di questo periodo erano le grandi foreste composte da immensi alberi di felci arboree. Il successivo decadimento di queste masse vegetali produsse spessi livelli di torba, che particolare importanza ebbero nella costituzione di depositi di carbone. Fra queste foreste primordiali vi volarono anche una miriade di insetti, tra cui enormi libellule, come ad esempio la Meganeura dall'apertura alare superiore ai settanta cm.
Un famoso giacimento Carbonifero è ubicato a Mazon Creek nell'Illinois. Gli organismi fossili quì ritrovati vennero rapidamente sepolti dai fanghi sul fondo di un sistema fluviale, dove l'azione dei batteri anaerobici presenti provocarono la decomposizione del materiale organico, permettndo la formazione di una specie di "crosta" intorno ai loro resti. Per questo motivo i fossili si rinvengono in particolari concrezioni a forma di ciottoli sferici, che una volta aperti rivelano il perfetto stato di conservazione dell'organismo incluso. In questo giacimento vi troviamo una fauna e una flora molto varia e diversificata. Fra gli organismi animali possiamo citare: millepiedi, scorpioni, ragni, meduse, pesci ecc..mentre per la flora possiamo ritrovare ben 400 specie di piante appartenenti a 130 generi, fra le quali spiccano Equiseti, Felci e Licopodi.
Tra gli organismi animali più curiosi possiamo citarne uno in particolare perchè insolito e problematico, di difficile collocazione tassonomica, trattasi di Tullimonstrum gregarium. La sua lunghezza variava da tre a venti cm, si divideva essenzialmente in tre parti ben distinte, una anteriore formata da una lunga e sottile proboscide, una mediana formata dal tronco forse trasparente, e una posteriore formata da una coda espansa e triangolare. Era un attivo predatore e forse si cibava di pesci o di meduse.

Tullimonstrum gregarium

Sopra, Tullimonstrum gregarium

PERMIANO (298/250 MILIONI DI ANNI FA)

Il Permiano (prende il suo nome da Perm, una città della Russia) fù un periodo di forti cambiamenti climatici e geologici. Infatti in questo lasso di tempo si cominciò a formare un unico Supercontinente chiamato Pangea, che sarà la culla dello sviluppo dei Dinosauri, avvenuta nell'era successiva.
Nelle terre emerse i rettili si diffusero e si diversificarono in modo esponenziale, e tra gli animali che dominavano allora vi era il gruppo dei Sinapsidi, rettili con evidenti segni di transizione ed organizzazione di tipo mammaliano,(ES:Dimetrodon dalla grande vela termoregolatrice),verso la metà del periodo essi diedero origine ai Terapsidi (Estemmenosuchus) e poi più tardi ai Cinodonti caratterizzati da grandi canini molto sviluppati e da postcanini simili a molari. Fra questi il più conosciuto era il Cynognathus, apparso però nel periodo successivo, il Triassico, dell'era Mesozoica.
I movimenti continentali e le modificazioni climatiche produssero alla fine del Permiano il più grande fenomeno d'estinzione di massa, infatti più della metà delle famiglie animali si estinsero. Questi fattori porteranno nell'era successiva (Mesozoica) allo sviluppo di rettili particolari: gli Arcosauri; i primi Arcosauri chiamati Tecodonti origineranno vari gruppi animali tra cui i coccodrilli, Pterosauri o rettili volanti, e i dinosauri. Sempre nel Permiano scomparvero anche numerosi mari costieri che erano caratterizzati da acque basse, e si abbassò notevolmente il livello degli altri mari. Nelle acque dolci vivevano dei rettili marini come il Mesosaurus brasilensis (immagine a lato). Mesosaurus brasilensis
La flora era caratterizzata nei continenti meridionali (Gondwana) da una vegetazione di clima freddo con presenza di piante del tipo Glossopteris, che assomigliavano a delle felci, ma che non sono affini ad esse. Questi vegetali formarono delle vere e proprie foreste e l'accumulo di queste piante hanno dato origine a dei depositi di carbon fossile.
Un famoso giacimento Permiano è il sito paleontologico appartenente alla formazione di Sakamena, in Madagascar. Tra i vari animali fossili che vi si possono trovare vi sono parecchi rettili caratteristici appunto di questo periodo, fra i quali possiamo citare gli Orosauri, Claudiosauri, Tadeosauri, Barasauri e molte "lucertole volanti", nonchè primitivi rettili Terapsidi (rettili mammaliani). Le lucertole volanti erano animali appartenenti alla classe dei Celurosauravus, un gruppo di Diapsidi permo-Triassici di ancora incerta posizione tassonomica. Essi avevano raggiunto e acquisito la capacità di volare o meglio planare con il loro torace, infatti possedevano delle coste allungate e rettilinee che erano collegate ad una membrana cutanea che formava una specie di ala come nell'attuale drago, una lucertola agamide dell'Asia sudorientale, nota come drago volante. Ai generi più caratteristici in questo giacimento appartengono Daedalosaurus madagascariensis e Coelurosauravus elivensis.

ERA MESOZOICA

Vedere la seconda parte de: I mari della preistoria.

ERA CENOZOICA

Vedere la terza parte de: I mari della preistoria.

ERA NEOZOICA

QUATERNARIO (1,75 MILIONI DI ANNI FA, ATTUALE)

Caratterizzato da periodi glaciali e interglaciali. La fauna terrestre dei momenti glaciali era caratterizzata da specie dotate di folta pelliccia quale i mammut e rinoceronti lanosi, nei periodo interglaciali la fauna era quella dei climi più temperati quali tigri dai denti a sciabola, antilopi ecc… Nei mari vi erano animali dal clima più freddo, far i quali i bivalvi Arctica islandica e Mya truncata. Le glaciazioni furono quattro: Gunz, Mindel, Riss, Wurm. La glaciazione più recente terminò 100.000 anni fa all’inizio dell’ Olocene e vide l’estinzione di molte specie di mammiferi.

OLOCENE (Attuale)

Sono gli animali tuttora presenti nei mari e che noi conosciamo bene e che osserviamo ogni volta nelle profondità marine. Paradossalmente a volte non serve scendere nei fondali o cercare sulle spiagge costiere per trovare resti di organismi marini, basta effettuare una gita in alcuni sentieri di montagna del nostro territorio, per ammirare queste testimonianze, difatti tanto tempo fa il mare le ricopriva interamente, poi nel corso di milioni di anni, forze potentissime all’interno della terra hanno sollevato il fondo del mare e lo hanno fatto emergere, quindi basta poco per camminare ancora sui fondali dei "Mari preistorici estinti".

Un esempio lo troviamo nel territorio di Besano, (VA) un mare di 240 milioni di anni fa

Quello che stiamo raccontando è la storia di un mare estinto 238 milioni di anni fa, la storia di un piccolo bacino marino nel periodo che i geologi chiamano Triassico ( piano Anisico: Ladinico ) era situato dove oggi si estende la Val Ceresio, il lago di Lugano ed una porzione del Canton Ticino, un mare la cui testimonianza è in alcune rocce nerastre bituminose; questo bacino era dunque un avvallamento del fondo marino che non superava i 100 metri di profondità. A nord era delimitato da una scogliera di alghe calcaree, intorno vi erano delle terre emerse con presenza di vulcani, su queste terre viveva il Ticinosuchus antenato dei dinosauri, a sud invece il bacino doveva essere sul limite di quell’immenso mare profondo chiamato Tetide. Grazie alle condizioni favorevoli dovute alla scarsità di ossigeno e la quasi mancanza di correnti sul fondo del mare in questione, i resti di animali che morivano hanno potuto fossilizzarsi con tutta tranquillità. Lo strato fossilifero di Besano, è costituito da uno spessore di rocce abbastanza elevato, si tratta di 15/16 metri di pacchi di Dolomia grigia compatta con intercalati strati di scisto bituminoso molto ricchi di sostanze organiche che addirittura possono essere consumati da una fiamma, quindi possono bruciare. Durante gli scavi condotti negli anni ’70, fu ritrovato un Ittiosauro a cui fu dato il nome di Besanosaurus Leptorynchus, una femmina gravida della lunghezza di ben 6 metri.

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Ringraziamo Luoni Ottavio per il servizio che ha gentilmente redatto per il nostro sito. Naturalista appassionato di fossili e membro del Gruppo Naturalista Bustese.

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BIBLIOGRAFIA

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