BiologiaMarina.eu

 

 

Cod Art 0648 | Rev 00 | Data 13 Lug 2014 | Autore Ottavio Luoni

 

TRA ROCCE E MARE

Come ho già ricordato in un mio precedente articolo, durante le vacanze estive mi reco in Liguria, quella che io ritengo, "copiando" uno slogan turistico, una terra da A … mare....

VarazzeQuesta regione presenta non solo mare, ma anche un litorale roccioso, ove cresce una vegetazione mediterranea rigogliosa caratterizzata da varie essenze tipiche di questo habitat.
L'itinerario che questa volta voglio descrivervi è consigliato a tutti, naturalisti e non, visto la relativa facilità di percorrenza e la possibilità, a chi ne ha voglia, di osservare un tratto di costa che presenta delle particolarità paesaggistiche, geologiche e naturalistiche molto interessanti.
Tutto questo ha inizio a Varazze (l'antica Ad Navalia per gli antichi romani, già importante centro cantieristico navale; il successivo nome Varagine che aveva già nel 967 d.C. significava "luogo dove si varavano le navi" non fa altro che certificare l'antica tradizione marinara del luogo), oggi ridente cittadina ubicata tra la punta della Mola e la punta dell'Aspera, la città presenta tra l'altro un notevole spessore storico, tanto è che ha dato i natali a personaggi importanti, tra questi ricordiamo il frate domenicano Jacopo da Varagine (1230 circa), nominato nel 1292 arcivescovo di Genova e autore della "Legenda Aurea", una raccolta di storie dei santi, opera che è stata fonte di ispirazione per artisti e predicatori dell'occidente cristiano; varazzino è anche il navigatore Lanzerotto Malocello, scopritore delle Isole Canarie nel XIV secolo (una delle isole dell'arcipelago porta ancora oggi il suo nome).
Varazze, nel tempo, è diventata un consistente centro di soggiorno estivo dotato, tra l'altro, di una spiaggia molto frequentata e da un porto turistico di notevole importanza.

itinerario Varazze itinerario Varazze

Il tratto di costa che prenderemo in esame, si sviluppa per circa 5 Km ed è ubicata sul lungomare Europa, che ripercorre la dismessa sede ferroviaria che fu costruita tra il 1860 e il 1868 ed in funzione fino al 1970; questo tratto costeggia il mare in un paesaggio incantevole, dominato da scogli bianchi e neri che costituivano un tempo punti di riferimento per pescatori e marinai.
La litologia del luogo è caratterizzata da rocce appartenenti a due tipi ben distinte di formazioni; nella prima parte del percorso, ad occidente, vi è la presenza di metagabbri, rocce metamorfiche di colore chiaro per la presenza di cristalli di plagioclasio, con macchie verdastre dovute invece all'inclusione di cristalli di pirosseno; sono chiamati localmente "i Gianchi". Circa a metà del nostro itinerario, presso la località chiamata Baia del Corvo, si incontra una zona dove rocce di colore chiare (metagabbri), lasciano spazio a rocce dal colore grigio scuro (contatto litologico); quest’ultime sono serpentiniti, rocce ultrafemiche metamorfizzate appartenenti alla famiglia delle peridotiti, in cui tutti i minerali che la compongono (olivina, pirosseno e a volta anfiboli) si sono trasformati in serpentino. Queste formazioni rocciose ci accompagneranno per tutta la seconda parte del nostro percorso, fino a Cogoleto; in gergo locale sono chiamati "i Neigri", da qui il comune nome vernacolo dato alla passeggiata dei Gianchi e dei Neigri (Bianchi e Neri).

VarazzeQueste rocce appartengono alla catena alpina e fanno parte del cosiddetto "Gruppo di Voltri", la cui storia geologica ha inizio nel periodo Giurassico (180 miliono di anni fà) con la nascita di un oceano ormai scomparso, circa 40 milioni di anni fà, chiamato dagli studiosi Oceano Ligure Piemontese. Dunque, queste rocce sono ciò che resta dell'antico fondo oceanico.
In questo litorale roccioso si possono osservare spesso delle insenature e baie con spiagge sassose del tipo chiamato "pocket beach", termine che trova un equivalente italiano in "spiaggia a tasca" o di baia; trattasi di spiagge piccole, delimitate da promontori rocciosi molto instabili e, in occasioni di forti mareggiate, possono essere erose molto facilmente,cambiando sovente il loro aspetto originario.
In alcuni casi si possono osservare delle formazioni rocciose particolari, formate da granelli di sabbia cementati tra loro; queste curiose formazioni sono chiamate "beach rock" (in ligure sono invece chiamati comunemente "ciappa o ciappo"); si sono formate grazie alla deposizione di carbonato di calcio che, cementando tra loro i granelli di sabbia, formano così una vera e propria roccia. Queste strutture sono molto importanti per capire la geologia del luogo, visto che esse non possono formarsi in ambiente sommerse, ma solo sulla spiaggia emersa, quindi la loro formazione risale ad un periodo in cui il mare era più basso del livello attuale (i geologi studiando queste particolari formazioni, sono arrivati a ritenere che si sono formate con buone probabilità circa 2000 anni fà, in piena epoca romana).
Per comprendere meglio la morfologia di questo tratto di costa, bisogna ricostruire quindi la sua genesi e gli avvenimenti che sono avvenuti nell'arco degli ultimi 2 milioni di anni. In questo intervallo di tempo si sono alternati periodi freddi (glaciali), durante i quali l'acqua era "immagazzinata" nelle calotte glaciali, facendo così abbassare il livello del mare, e periodi caldi (interglaciali), durante i quali le calotte si sono sciolte, provocando la risalita del livello stesso del mare.
Queste oscillazioni del livello marino (variazioni eustatiche), su questo tratto di costa sono ben evidenti, infatti il paesaggio circostante è caratterizzato da superfici pianeggianti che si dispongono su 2 livelli altimetrici differenti (terrazzamenti marini fossili). Possiamoi osservare dei blocchi e ciottoli ben arrotondati riconducibili all'azione erosiva del moto ondoso.

VarazzeOltre alle curiosità geologiche, questo tratto di costa presenta anche delle vere e proprie particolarità botaniche: prima fra tutte citiamo il finocchio di mare (Chrithmum maritimum), pianta alofita che vive in ambienti con un elevato tenore salino e con poca disponibilità di acqua dolce; presenta foglie carnose e legnose alla base; i fiori sono molto piccoli, di colore biancastri o verdastri - giallastri, raggruppati in grandi infiorescenze a forma di ombrella, che fioriscono da Luglio a Settembre; i frutti sono piccoli e di colore rosso scuro ;viene chiamata anche "erba di San Pietro". Si pensa che il suo nome volgare derivi dal fatto che San Pietro è il patrono dei pescatori, i quali apprezzavano questa pianta per le sue proprietà curative e preventive, non ultimo per la sua commestibilità.
Lungo tutta l'area presa in esame è possibile osservare altre essenze che caratterizzano la macchia mediterranea, un insieme di formazioni arbustive costituite da specie eliofile (=amanti del sole), termofile (=amanti del caldo), e sclerofile sempreverdi (piante con foglie persistenti poco ampie e adatte alla siccità). Tra le specie più comuni che si possono trovare in questi ambienti ricordiamo il lentisco (Pistacia lentiscus), il mirto (Myrtus communis) , l'alaterno (Rhamnus alaternus) il corbezzolo (Arbutus unedo), il leccio (Quercus ilex), il pino d'Aleppo (Pinus halepensis), il pino pinastro (Pinus pinaster) etc...
In alcune calette presenti lungo l'itinerario in questione, come ad esempio nella "spiaggia del Polpo" è possibile osservare anche l’ormai raro papavero cornuto (Glaucium flavum), pianta verde – bluastra, pruinosa alta 20-70 cm dalle corolle di un bel colore giallo, e la bocca di leone selvatica (Antirrhynus latifolium), una pianta erbacea perenne, con una fioritura che si protrae da Maggio ad Agosto; sulle massicciate dell'antica via ferroviaria è tutto un susseguirsi di fichi d'India (Opuntia maxima) e di fichi (Ficus carica) che si sono naturalizzati in questo luogo, grazie al clima favorevole.

Glaucium flavum Opuntia maxima

Una curiosità: durante l'escursione effettuata, ho avuto la fortuna di osservare e fotografare un rappresentante molto particolare dell'avifauna locale: un martin pescatore (Alcedo attis).
Martin pescatoreLungo il litorale, che va della Baia dei Corvi verso Cogoleto, si possono osservare, infatti, specialmente nei mesi invernali e autunnali, uccelli marini e di altri ambienti a varie distanze dalla costa.

Varie sono anche le possibilità di effettuare delle immersioni nel tratto di mare antistante le coste del lungomare Europa, la bellezza dei fondali è notevole, tra questi la più spettacolare, a mio avviso, ma è anche la più impegnativa a causa della profondità dei fondali (è richiesto il brevetto subacqueo avanzato), è l'immersione alla Secca di San Giacomo. Questa secca si sviluppa a profondità che variano tra i 27 e i 45 metri; la forma molto aspra degli ammassi rocciosi, dovuta alla natura litologica dei serpentini, rende il paesaggio sottomarino molto diversificato e mutevole, infatti tra le asperità del fondale è possibile avvistare con un po' di fortuna, cernie, aragoste, astici, gronchi e murene. Questa secca è famosa anche per la presenza di una colonia numerosa di gorgonie rosse.

Su alcuni fondali prospicienti questo tratto di mare vi sono anche delle colonie di fanerogame marine, la Posidonia oceanica e la Cymadocea nodosa; tra le fanerogame marine la Posidonia è la più importante, perché essa modifica significativamente il profilo del fondale marino e crea l'habitat per la vita di altri organismi marini, tra le sue foglie trovano rifugio varie specie ittiche, quali castagnole, corvine, dentici ecc..

itinerario Varazze Granchio

Oltre alle sue importanti caratteristiche ecologiche, la Posidonia ci racconta una storia iniziata nel periodo Cretaceo (120 milioni di anni fà); in quel periodo, le coste dell'attuale Mediterraneo, quelle dell'India e della futura Australia, erano bagnate dallo stesso mare chiamato Mesogea. In seguito, la tettonica delle placche le ha portate nella posizione attuali, ma il fatto che oggi le specie di posidonie si trovino nel Mediterraneo e nelle coste meridionali dell'Australia, testimonia come un tempo fossero bagnate dallo stesso mare, dove viveva una specie chiamata Posidonia cretacea,che poi successivamente si è differenziata nelle specie che oggi vivono rispettivamente nel Mediterraneo e in Australia [vedi articolo Le fanerogame marine, primo paragrafo intitolato L'origine delle fanerogame marine].

Tutta la fascia costiera descritta, è inclusa nel Geoparco del Beigua ed è tutelata ai fini di mantenere intatto, anche per le generazioni future, questo meraviglioso scrigno di Geodiversità e Biodiversità.

Varazze

Testi e immagini di Luoni Ottavio.

AGGIUNGI UN COMMENTO [Gentile utente, puoi manifestare liberamente la tua opinione all'interno di questo thread. Ricorda che la pubblicazione dei commenti è sospesa al di fuori del consueto orario lavorativo; il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500, se superi questo limite il tuo intervento sarà annullato. Solo i commenti provenienti da utenti verificati andranno direttamente online, quelli non verificati vedranno i propri messaggi sostare in pre moderazione per pochi minuti. Inoltre, è necessario attenersi alla Policy di utilizzo del sito: evita gli insulti, le accuse senza fondamento e mantieniti in topic. Grazie. BiologiaMarina.eu].
comments powered by Disqus