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Cod Art 0662 | Rev 00 | Data 11 Nov 2014 | Autore Ottavio Luoni

 

LA BIODIVERSITÀ VEGETALE DELL'OASI BOZA DI CASSANO MAGNAGO

Nuphar lutea

Dopo aver illustrato, in un precedente articolo, la biodiversità della fauna presente all'oasi Boza, voglio ora descrivervi la particolare biodiversità della flora esistente in questo lembo di territorio urbanizzato, ubicato alla periferia dell'abitato di Cassano Magnago (VA).
Per semplificare la lettura dell'articolo, ho volutamente suddiviso in quattro fasce vegetazionali la flora presente in oasi, ben consapevole che ciò comporta una certa perdita di scientificità, anche perché nella zona in questione, queste "fasce" si intersecano e si confondono spesso tra loro. Puntualizzato questo, cominciamo ad esaminare nel dettaglio le specie vegetali.

Vegetazione galleggiante
In varie zone dell'invaso possiamo osservare, sulla superficie dell'acqua, alcune foglie peltate che a prima vista sembrano foglie di ninfee. Sebbene appartengono alla stessa famiglia (Nimpheaceae), in realtà si tratta di nannuferi o ninfee gialle (Nuphar luteum, immagine grande qui sopra). Queste piante sono caratterizzate, oltre che dalle grandi foglie galleggianti, dall'aspetto ceroso e da fiori a forma di globo di un bel colore giallo di 4 o 5 cm. di diametro. Essi presentano 5 o, più raramente, 6 sepali; la fioritura avviene da maggio ad agosto e i fiori sono sollevati di qualche cm dalla superficie dell’acqua grazie alla presenza di un peduncolo.
I frutti che compaiono subito dopo la fioritura sono a forma di fiasco e completano la loro maturazione sulla superficie dell'acqua, solo successivamente ricadono sul fondo dove i semi presenti potranno così germinare in tutta tranquillità nuove plantule.
Le ninfee vere e proprie (Nimphaea alba) ultimamente sono scomparse dal bacino dell'oasi, probabilmente a causa della maggior valenza ecologica esercitata dai nannuferi, più competitivi nel riprodursi in questo luogo. Le ninfee saranno presto reintrodotte, in quanto è previsto il loro reimpianto dal piano di riqualificazione ambientale definitivo che partirà a breve e che interesserà tutta la zona dell’invaso.

Vegetazione della zona ripariale o prossimale
Phragmites australisLe rive dello stagno sono caratterizzate da un tipo di vegetazione particolare: si sono insediate delle specie palustri che richiedono la presenza di acqua in tutto il periodo dell'anno e di un substrato limoso argilloso. Trattasi di un tipo di vegetazione dominata in particolare dalla cannuccia di palude (Phragmites australis o P. vulgaris, immagine a destra), che assume una notevole importanza ecologica: è il luogo di nidificazione di varie specie di uccelli palustri, è altrettanto vero, però, che la sua incontrollata diffusione può creare un problema per la buona salute dello stagno, infatti conb il tempo se non controllata e sradicata regolarmente, può interrare parti dello stagno, causando col tempo la scomparsa di questo delicato ecosistema.
Questa pianta presenta un rizoma subacqueo molto allungato, con stoloni molto ramificati; gli steli possono raggiungere altezze considerevoli (anche vari metri); le foglie sono lineari con margini induriti e con presenza di piccoli aculei. L'infiorescenza è posta alla sommità del fusto ed è costituita da una pannocchia sericea di color verde violaceo; la fioritura avviene tra giugno ed Typha latifoliaottobre, ma le pannocchie resistono sulla pianta per tutto l'inverno, arrivando a volte sin alla primavera successiva, assumendo una tipica colorazione argentea.
A volte, tra le canne di palude si possono osservare anche esemplari di mazzasorda (Typha latifolia, immagine qui a sinistra). L'infiorescenza di quest'ultima è costituita da ben due spighe sovrapposte: quella superiore porta i fiori staminiferi e presenta una forma a pennacchio, mentre quella inferiore, costituita invece da fiori femminili, assume una forma cilindrica; di aspetto compatto, ha un diametro di circa 3 cm. e si presenta di un colore bruno. La fioritura avviene tra giugno ed agosto. Una curiosità: il rizoma di questa pianta contiene molto amido, per questo motivo è stata utilizzata in situazioni di carestia, in passato, a scopi alimentari. Le sue foglie sono localmente utilizzate per impagliare fiaschi e per la costruzione di stuoie di vario tipo.
Utimamente le sue spighe trattate, in modo particolare, vengono utilizzate per composizioni natalizie.
In prossimità delle piccole zone emerse, sono presenti anche piante di salcerella o salicaria (Lythrum salicaria) e di lisimachia (Lysimachia vulgaris). La prima è caratterizzata da una bella fioritura a spighe rosse, che compaiono tra i mesi di giugno e ottobre; la seconda si presenta con pochi esemplari di colore giallo intenso. I fiori compaiono tra maggio e luglio e si presentano riuniti in grappoli situati alla sommità dei loro fusti eretti.
Certamente rappresentano una nota di colore tra la vegetazione, spesso uniforme e monotona del canneto.

Lythrum salicaria Lysimachia vulgaris Populus tremula
Qui sopra, a sinistra, Lythrum salicaria; al centro, Lysimachia vulgaris; a destra, foglia di Populus tremula.

Vegetazione igrofila
Le associazioni vegetali che sono distribuite in prossimità del canneto ed in alcune zone allagate, rappresentano la vegetazione igrofila. Nel nostro caso, trattasi in particolare di un vero e proprio bosco igrofilo, il quale è caratterizzato soprattutto dalla presenza di essenze arboree quali salici bianchi (Salix alba), saliconi (Salix caprea), pioppo (Populus tremula), pioppo nero (Populus nigra), ontani neri (Alnus glutinosa) ecc... Alcune di queste essenze sono state piantumate in precedenti interventi gestionali.
Questa tipica fascia di vegetazione è molto importante per la salute dell'invaso stesso, oltre al fatto che costituisce un rifugio sicuro alle molte specie animali presenti.

Alnus glutinosa Corylus avellana
Sopra, a sinistra, Alnus glutinosa; al centro, foglia di Corylus avellana; a destra, .frutti di Crataegus monogyna.

Fascia boschiva
Poco distante da quest'ulteriore fascia vegetazionale, si propaga il bosco che in questo luogo è costituito in prevalenza da alberi d'alto fusto appartenenti a specie alloctone, come ad esempio robinie (Robinia pseudoacacia), ciliegio tardivo (Prunus serotina), quercia rossa (Quercus rubra), ecc.
Non mancano anche specie autoctone, quali castagni (Castanea sativa), querce o roveri (Quercus petraea), frassini (Fraxinus excelsior), betulle (Betula alba).

Vinca minor Viola riviniana Viola riviniana
Sopra, Vinca minor a sinistra, Viola riviniana al centro e Viola odorata a destra.

La componente arbustiva è invece dominata in prevalenza da rovi (Rubus sp.) e da sparuti esemplari di nocciolo (Corylus avellana), biancospini (Crataegus monogyna), cornioli (Cornus mas e C. sanguinea) e vari arbusti di rose di macchia (Rosa canina).
Durante il periodo primaverile il sottobosco si colora di fiori spontanei di varie specie, tra questi segnaliamo solo a titolo di esempio la vinca (Vinca minor), l'anemone dei boschi (Anemone nemorosa), il sigillo di Salomone (Polygonatum odoratum) e varie specie di viole (Viola spp.).

Cornus mas Cornus sanguinea
Sopra, a sinistra, Cornus mas; al centro Cornus sanguineaù; a destra, foglie di Castanea sativa.

Dopo aver descritto le varie fasce vegetazionali presenti in oasi Boza, voglio ora ricordare, a tal proposito, che in breve questa zona subirà una riqualificazione ecologica importante. Tutto ciò non può che essere positivo per l'ambiente e per la biodiversità animale e vegetale presente.
Detto questo, possiamo sicuramente affermare che la conoscenza approfondita e dettagliata di questo delicato ecosistema, risulta determinante per la sua futura tutela e valorizzazione.

Ghianda di rovere

Testi ed immagini di Luoni Ottavio.

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