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29 Marzo 2010

CAMBIAMENTI CLIMATICI E POLEMICHE
Rajendra Pachauri, presidente dell’Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change) denuncia oggi le pressioni e le persecuzioni da parte dei politici e degli scettici del clima. Pachauri ha ammesso gli errori del passato che hanno portato poi alla creazione di una speciale commissione di inchiesta composta da esperti di tutto il mondo, che stanno revisionando il rapporto sui cambiamenti del clima. “Migliaia di scienziati di tutto il mondo hanno lavorato con diligenza e in modo obiettivo e trasparente per fornire prove scientifiche, allo scopo di rispondere alla sfida crescente dei cambiamenti climatici - ha dichiarato Pachauri al Guardian - ed è un peccato oscurare questa realtà enfatizzando un errore contenuto in un documento rigoroso di 3.000 pagine". Nel frattempo l'isola di New Moore è scomparsa a causa dell'inalzamento del livello del mare.

28 Marzo 2010

TROVATO SPIAGGIATO UN PESCE LUNA
E' stato trovato spiaggiato da dei passanti, a Marotta (PU), un esemplare di pesce luna (Mola mola). Non è stato possibile risalire alla causa della morte. Lo scorso anno a Marzo, sulla spiaggia di Fano (PU) poco più a nord, era stato trovato un altro esemplare di circa 250 Kg, ancora in vita, poi trasportato a largo dai Vigili del Fuoco con l'ausilio di un elicottero. Il pesce luna è abbastanza raro in Adriatico. E' uno dei più grande fra i pesci ossei ed è anche molto longevo, si nutre di plancton, piccoli pesci e meduse e nelle giornate soleggiate tende a risalire in superficie.

Mola mola Mola mola. Fotografia FanoInforma.

27 Marzo 2010

OMZs E CALO DELLA BIODIVERSITA'
Un nuovo studio dei ricercatori Andrew Gooday, Brian Bett (NOCS) et al. coordinato da Lisa Levin (dello Scripps Institution of Oceanography), ha dimostrato che i cambiamenti climatici in atto contribuiranno a diminuire ulteriormente i valori della concentrazione di ossigeno disciolto (tanto minore quanto maggiore sarà la temperatura media dell’acqua), con conseguente decremento del tasso di biodiversità, soprattutto all’interno delle OMZs o oxygen minimum zones. In alcune aree come quelle del Pacifico comprese tra 8-9 °N e 20 ° N, la concentrazione di ossigeno è attorno a 0.2 ml/litro. Si tratta di un valore estremamente basso. In un’area limitrofa, compresa tra 12-15 ° N e 135 ° O si ha un tasso di produzione primaria relativamente alto, per cui quando la massa fitoplanctonica termina il proprio ciclo vitale, scende lungo la colonna d’acqua e viene decomposto dalla componente batterica. Come sappiamo la decomposizione della materia organica richiede ossigeno, e inoltre in tali zone il termoclino permanente impedisce il rimescolamento della colonna d’acqua e mancano correnti oceaniche rilevanti. Si parla in questo caso di OML o oxygen minimum layer. In tutto il mondo sono state individuate diverse zone come questa, per esempio il Golfo Persico, la Baia del Bengala, le porzioni a est dell’oceano Atlantico e Pacifico. Si tratta di zone in cui il tasso di ossigeno scende considerevolmente, e quando arriva a valori minimi si parla di OMZs o oxygen minimum zones, che coincide in genere con l’isoterma dei 9 °C. Saranno proprio queste zone a risentire per prime dei cambiamenti climatici in atto, spesso ricche di organismi come foramminiferi e altri protozoi, che svolgono un importante ruolo all'interno dell'ecosistema oceano.

Fonte:  Andrew J. Gooday, Brian J. Bett, Elva Escobar, Baban Ingole, Lisa A. Levin, Carlos Neira, Akkur V. Raman, Javier Sellanes. Habitat heterogeneity and its influence on benthic biodiversity in oxygen minimum zones. Marine Ecology, 2010; 31 (1): 125 DOI:

OMZs A lato, in nero, mappa delle OMZs del mondo.

26 Marzo 2010

CAMBIAMENTI CLIMATICI: SCOMPARSA L'ISOLA DI NEW MOORE
E' scomparsa, sommersa dalle onde, l'isola di New Moore, due metri sul livello del mare a sud di Calcutta, nella baia del Bengala. Oggetto di screzi per oltre 30 anni, poiché contesa da India e Bangladesh, è la seconda isola dopo Lohachara, abbandonata nel 1996, ad essere sommersa dal mare. E a causa dei cambiamenti climatici sono ad altissimo rischio altre 10 isole, insieme a Ghoramara, sommersa ormai quasi per metà. Il livello del mare negli ultimi 10 anni è salito di 10 mm, il triplo delle decadi precedenti.

Fonte: The Independent Environment

AVVISTATA UNA FOCA MONACA IN ADRIATICO

La foca monaca è tornata ad abitare l’Alto Adriatico. In seguito a una serie di sporadici avvistamenti avvenuti nel corso degli ultimi due anni, adesso è stata finalmente accertata la presenza di una coppia di Monachus monachus, che ha preso alloggio in una grotta a mare lungo la costa del Parco naturale di Capo Promontore, in Istria. Sono un maschio, una femmina e, quasi certamente secondo i biologi, un cucciolo. La femmina era già stata avvistata proprio un anno fa; adesso, dopo i risultati degli ultimi avvistamenti, il governo di Zagabria ha emanato una serie di provvedimenti di tutela, tra cui il divieto d’immersione - sia in apnea che con le bombole - e di pesca nell’area antistante la costa. News completa qui!

22 Marzo 2010

CORALLO ROSSO E ROSA: NIENTE TUTELA DAL CITES COP 15 DI DOHA
Seconda sconfitta a Doha. Esattamente come accaduto per il tonno rosso (vedi sotto) anche il corallo rosso e rosa non avranno nessuna forma di tutela. I 175 paesi riuniti in Qatar per la 15ª Conferenza delle parti della Cites, hanno votato contro la tutela alle 31 specie di coralli rossi e rosa, usati per molteplici scopi, anche in omeopatia. La proposta di difesa, avanzata da Stati Uniti ed Europa, puntava ad inserirli nell’Appendice II della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione, ma i Paesi interessati hanno votato contro, favorendo di fatto non una loro tutela bensì interessi economici a breve termine, come afferma Kristian Teleki, vice presidente delle iniziative scientifiche di Seaweb.

I coralli rossi e rosa hanno una crescono meno di un millimetro all’anno, e possono vivere più di 100 anni. La ricerca ha dimostrato che non dovrebbero essere pescati fino a quando non raggiungono 98 anni. La prassi attuale è di pescarli quando hanno un’età compresa tra i 7 e i 10 anni. Secondo la Fao, ogni anno vengono pescate dalle 30 alle 50 tonnellate di corallo, ma a differenza di altre specie in commercio, queste non godono di alcuna tutela. Fonte More terrestrial fauna placed under CITES

TONNO ROSSO: LA PESCA CONTINUA...
Nessuna novità da Doha, a differenza di quello che avevamo scritto il 16 marzo. Il tonno rosso continuerà ad essere pescato. La bocciatura è arrivata il 18 marzo. Settantadue Paesi su 129 hanno votato contro la proibizione, 43 si sono espressi a favore, 14 si sono astenuti. Tra i contrari, naturalmente il Giappone, il Canada e diverse nazioni in via di sviluppo, con la scusa che un embargo sulla pesca avrebbe messo in ginocchio le economie di molti Paesi. Se nulla cambia, allora la sorte del tonno rosso è segnata, solo negli ultimi anni gli stock sono ulteriormente diminuiti a dei livelli drammatici.
Il primo ministro giapponese Hatoyama Yukio ha commentato così: "È andata bene". Gli hanno fatto eco i ministri ei vertici del governo, e tutti i quotidiani nipponici, gli amanti del sushi e i commercianti del più grande mercato di pesce del mondo, quello di Tsukiji a Tokio.

16 Marzo 2010

CITES COP 15
Dalla conferenze di Doha (Qatar) che si terrà fino al 25 marzo, arrivano notizie incoraggianti. Si sta dibattendo per mettere a punto attraverso la Convenzione sul Commercio internazionale di specie a rischio (Cites CoP 15), l'attuazione dellla proposta per la tutela di specie come il tonno rosso dell’Atlantico, i coralli e quattro specie di squalo. Per il corallo rosso La Cites intende regolamentarne la corretta gestione e stabilire aree protette per questa risorsa e cercare di contrastare il fenomeno della pesca e del commercio illegale. Senza vietarne il commercio e non mettere a repentaglio i posti di lavoro. Maggiori le problematiche relative al tonno rosso e agli squali, entrambe sono oggetto di pesca sconsiderata e sono forti gli attriti tra l' Europa e i paesi asiatici, questi ultimi notoriamente sono i più grandi mercati ittici al mondo e i maggiori importatori di pinne di squalo.

L'ETOLOGIA DEI PESCI
Poco si sa sul comportamento dei pesci, ma un recente studio pubblicato su The Scientist fa luce su alcune caratteristiche dei pesci del genere Gasterosteus. Lo studio però ha suscitato clamori tra i biologi marini.
Secondo le osservazioni dei biologi Dave Ernst, Katie McGhee e Alison Bell dell’Università dell’Illinois i pesci che hanno avuto cure parentali sono più cauti di quelli cresciuti in incubatoio quando viene messo in acquario un finto predatore. Tra le caratteristiche che i biologi stanno indagando ci sono l’aggressività nei confronti dei simili, la propensione esplorativa, la socialità e il livello di attività. Il dibattito è nato poiché alcuni termini sono stati associati al concetto di personalità, ovvero i pesci che hanno avuto cure parentali migliori avrebbero una personalità diversa. In realtà lo studio della Alison non riporta il termine oggetto della discussione, e altri biologi hanno proposto spiegazioni diverse, per esempio l'animale più esplorativo potrebbe essere semplicemente quello più veloce a fuggire o con il migliore udito. I soggetti con un metabolismo più accelerato e maggiori necessità di cibo potrebbero poi risultare i soggetti più coraggiosi o aggressivi per una maggiore motivazione. Quindi potrebbero essere ben diversi i motivi che spiegano determinati comportamenti, e non necessariamente essere legati al concetto di personalità. Fonte: The Scientist

12 Marzo 2010

AL BANDO NELLA UE IL COMMERCIO DEL TONNO ROSSO
Il 10 marzo a Bruxelles il Consiglio dei Rappresentanti Permanenti UE (Coreper) ha approvato a maggioranza qualificata l’inserimento del tonno rosso (Thunnus thynnus) nell’appendice 1 della Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (Cites). Tutti favorevoli eccetto Malta che ha votato contro, mentre Svizzera ed Austria si sono astenute. Il testo verrà formalizzato dal Consiglio oggi, in vista della Conferenza delle Parti della Cites prevista a Doha (Qatar) dal 13 al 25 marzo. Sulle nostre tavole continueranno comunque ad essere presenti tranci e scatolette di tonno rosso, poiché sarà vietato il commercio internazionale ma non la pesca artigianale

NELL'IDRA L'ORIGINE DELLA VISIONE UMANA
Grazie allo studio di un antico gruppo di creature del mare, quello dell'idra, i ricercatori dell'Università della California a Santa Barbara hanno ottenuto importanti informazioni sull'origine della visione umana, di cui riferiscono sull'ultimo numero della rivista Proceedings of the Royal Society. L'idra è una specie dalle caratteristiche assai primordiali che appartiene, come le meduse, al phylum Cnidaria, evolutosi circa 600 milioni di anni fa...News completa su Le Scienze.

10 Marzo 2010

TONNO ROSSO. QUALCHE BUONA NOTIZIA
Alcune buone notizie arrivano dal Giappone a proposito del tonno rosso. Secondo alcune recenti statistiche, i consumatori del Sol Levante si sono dimostrati sensibili al problema e stanno premiando la politica della Marine Stewardship Council, che certifica il prelievo responsabile delle risorse ittiche. La Tosakatuso, ad esempio, ricorre a metodologie di pesca legate alla tradizione evitando sprechi e l’uccisione di altre specie. In media per ottenere un Kg di prodotto ittico, la pesca industriale uccide 2.5 Kg di altre specie, riducendone così le possibilità di riproduzione e incidendo sul tasso di biodiversità, che sta paurosamente diminuendo in tutti i mari del mondo.
Diversa la situazione in Italia, il problema del tonno rosso è discusso con modalità quasi comiche, è il caso della trasmissione “Unomattina” di qualche giorno fa, dove la conduttrice si è rivolta ai telespettatori invitandoli ad un consumo consapevole e subito dopo, a TG1 Focus è stata proposta una ricetta a base di tonno rosso con tanto di sezionamento in diretta.
A gennaio invece GreenPeace ha stilato un documento dal titolo Rompiscatole. La classifica per salvare il tonno visibile qui!

09 Marzo 2010

TRACCE DI ATTIVITA' IDROTERMALE IN ANTARTIDE
Gli scienziati della Columbia's Lamont-Doherty Earth Observatory hanno trovato tracce di attività idrotermale in Antartide. Dal suo laboratorio di Palisades, N.Y., il geochimico Gisela Winckler e i suoi colleghi del Lamont, hanno trovato tracce di nuovi camini idrotermali a circa 2000 Km dalle coste della Nuova Zelanda, presso il Pacific Antarctic Ridge. La notizia è riportata sulGeophysical Research Letters (Fonte: Winckler, G., R. Newton, P. Schlosser, and T. J. Crone. Mantle helium reveals Southern Ocean hydrothermal venting. Geophysical Research Letters, 2010; 37 - 5)

06 Marzo 2010

ACIDIFICAZIONE DEGLI OCEANI E ASSORBIMENTO DEI SUONI
Sappiamo gia che l'oceano ha una notevole capacità di assorbire l'anidride carbonica, in un'ora assorbe infatti circa un milione di tonnellate di CO2. Questo però determina un abbassamento del pH delle acque, con conseguente acidificazione degli oceani. Ma quali sono le conseguenze? E' noto che l'abbassamentio del pH riduce la solubilità dell'ossigeno e che mette in difficoltà tutti gli organismi che depositano il carbonato di calcio (molluschi conchiferi e coralli), ma è meno noto che cambia la capacità dell'acqua di assorbire i rumori a bassa frequenza.
Due oceanografi, Tatiana Ilyina e Richard Zeebe dell’ Università delle Hawaii, hanno compiuto degli studi in collaborazione con il geochimico Peter Brewer, del Monterey Bay Aquarium Research Institute (California), pubblicati su Nature Geoscience, dai quali risulta una riduzione dello 0.6 del pH delle acque oceaniche, che a livello pratico ridurrebbe la capacità di assorbire i rumori del 60%. «L’acidificazione dell’oceano non sta solo mettendo a repentaglio la chimica delle acque, ma anche le sue proprietà fisiche di base», dice Ilyina. La diminuzione di assorbimento interesserà una fascia abbastanza stretta di onde sonore, dai 100 hertz ai 10 kilohertz, che però comprende le frequenze utilizzate dalle balene per comunicare, con tutte le conseguenze del caso. Per approfondimenti vedere American Scientist e EurekAlert.

CAPODOGLIO SPIAGGIATO A PRAIA A MARE

 

Ieri sulla spiaggia di Praia a Mare, sul Tirreno cosentino, è stata trovata la carcassa di un capodoglio della lunghezza di oltre 11 metri. Secondo i primi accertamenti l’animale, che riportava numerose ferite sul corpo probabilmente dovute agli scontri con gli scogli, era morto da alcuni giorni e il cadavere è arrivato a riva della violenta mareggiata che ha interessato il litorale. La zona è stata transennata per ragioni di sicurezza e sul posto, oltre ai veterinari, sono intervenuti i vigili del fuoco, i carabinieri e la guardia costiera di Maratea e Praia a Mare. Il comune ha incaricato una ditta specializzata che si è occupata di trasportare la carcassa del capodoglio, sollevandolo con una gru. La morte è avvenuta probabilmente per cause naturali, anche se non è da escludere, purtroppo, che sia proprio l’inquinamento la causa del decesso di questo grande cetaceo.

04 Marzo 2010

ONDA ANOMALA COLPISCE NAVE DA CROCIERA
L'onda di otto metri che ieri pomeriggio nel golfo del Leone si è abbattuta sulla nave da crociera Louis Majesty, uccidendo due turisti e ferendone altri 17, era alta ma non eccezionale anche per il Mediterraneo. Lo afferma un esperto di meteorologia marina, Gianfranco Meggiorin, il quale punta invece il dito sulla caduta repentina della pressione sulle Baleari, crollata in meno di 24 ore dai 1024 millibar ai 998 tra le ore 15 e le 18 di ieri 3 marzo. "E' come se si fosse aperto all'improvviso un buco nel cielo Mediterraneo - afferma Meggiorin dagli uffici della società Navimeteo nel porto turistico di Chiavari - Si è creato un profondo vortice depressionario che si è mosso dalle Baleari verso la Corsica. I venti già di burrasca sono aumentati ancora di velocità, per il cosiddetto effetto convergenza, proprio tra le Baleari e la costa Brava, dove navigava la Loui Majesty". La boa ondametrica posizionata 30 miglia a est di capo San Sebastian, nel golfo del Leone, ha misurato l'altezza delle onde, cresciute dai 4,7 metri delle ore 15 di ieri al massimo di 6,3 metri delle ore 21. "Questi però sono i valori medi - osserva Meggiorin - Occorre tenere presente che possono formarsi treni d'onda che, provenendo da direzioni diverse e con periodi diversi (il tempo tra una cresta e l'altra), possono creare onde alte sino al 40% in più della media. Per cui gli otto metri segnalati dalla nave da crociera ci stanno tutti. Ma nelle perturbazioni di fine anno su Alghero e le coste tirreniche centrali italiane si sono abbattute onde anche di dieci metri". News completa su LIBERO NEWS

  VIDEO AMATORIALE (LIBERO NEWS)

03 Marzo 2010

UN ANTENATO DEGLI SQUALI
Sulle pagine della rivista Cretaceous Research è stata descritta la scoperta di uno squalo battezzato Ptychodus mortoni, vissuto circa 89 milioni di anni fa. Precisamente si tratta di un antenato dei moderni squali, che era stato gia descritto, ma dai resti fossili trovati in Kansas si è constatato che l'animale poteva ragiungere la lunghezza di ben 10 metri. Scrive Kenshu Shimada, paleontologo alla DePaul university di Chicago, Illinois: “Nonostante rappresenti soltanto una parte del corpo dello squalo, il frammento della mascella è davvero enorme. Doveva essere lunga circa un metro, e questo significa che l’animale doveva misurare almeno 10 metri”. Il grande animale viveva nelle profondità marine e i suoi potenti denti servivano per frantumare le conchiglie di grandi invertebrati come le vongole giganti. Secondo Shimada, P. mortoni era simile al moderno squalo nutrice.

Proprio la scorsa settimana Shimada e colleghi hanno pubblicato uno studio su Science sulla dinastia dei grandi pesci predatori che solcarono i mari tra i 66 e i 172 milioni di anni fa.