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17 GENNAIO 2013

AMP TORRE GUACETO, PRONTA LA DENUNCIA PER REATO AMBIENTALE
Sullo scarico dei reflui nell'Area Marina Protetta di Torre Guaceto, si è aperto con il WWF un contenzioso che mina alla base qualsiasi possibilità di mediazione. Ma ripercorriamo le ultime tappe di una lunga vicenda che si protrae da anni. Il 17 dicembre 2012 la prima Sezione del TAR Lecce, con provvedimento monocratico del Dott. Antonio Cavallari, accoglieva la richiesta del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto di emissione di un decreto urgente di sospensione dell'autorizzazione rilasciata dalla Regione Puglia a favore dell'AQP SpA che avrebbe consentito l'avvio dello scarico delle acque reflue urbane dell'impianto di depurazione del Comune di Carovigno nella Zona A dell'Area Marina Protetta di Torre Guaceto. Ma ecco il colpo di teatro: a seguito della decisione dello stesso Tribunale di Lecce di investire il TAR Puglia della questione, l'Assessore Amati, che dovrebbe prima o poi rendersi conto di esser un rappresentante istituzionale, a mezzo stampa ha prospettato l'idea della possibilità che l'AQP SpA possa attivare l'impianto di trattamento reflui di Carovigno.
Dov'è lo scandalo? Intanto il TAR Lecce ha solo e semplicemente chiesto al Presidente del TAR Puglia di pronunciarsi circa la competenza territoriale fra la sede di Bari e quella salentina. Una circostanza che, a nostro avviso, non implica il via libera allo scarico delle acque reflue. Ma se ciò avvenisse ci preoccupa l'allarmante stato di gestione dei reflui urbani nella Regione Puglia. Basti ricordare che tutto il sistema infrastrutturale di trattamento delle acque reflue urbane della Regione Puglia è gestito dall'AQP SpA - il cui unico socio è la Regione Puglia - e la maggior parte degli impianti o sono sottoposti già a sequestro probatorio/preventivo da parte della magistratura penale - come nel caso degli impianti di Barletta, Trani, Andria e Molfetta - o comunque, scaricano reflui nel sottosuolo in assenza di provvedimenti di autorizzazione efficaci (come dichiarato dalla stessa Regione nel proprio atto di costituzione nel ricorso incardinato presso il TAR Lecce dal Consorzio di Torre Guaceto). L'attivazione dell'impianto di trattamento reflui di Carovigno farebbe concretizzare, nel momento stesso in cui il refluo generato verrebbe sversato nella Zona A dell'Area Marina Protetta di Torre Guaceto, il reato di distruzione o deterioramento di habitat all'interno di un sito protetto, punito dal codice penale, oltre che la violazione delle norme a tutela delle Aree Naturali Protette L. 394/1991. Leggi tutto su AlternativaSostenibile.

 


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