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03 APRILE 2013

L'APPICCICOSA DIFESA DELLA LEPRE DI MARE
I nudibranchi sono creature marine che sembrano indifese [alcune specie sono velenose, ndr] ma ora si è scoperto che queste molli creature utilizzano una secrezione appiccicosa per ingannare i loro predatori.
La difesa delle lepri di mare è costituita da una scoraggiante miscela di inchiostro viola e di una sostanza bianca chiamata opalino, ma fino ad ora non si sapeva che questo venisse utilizzato contro i predatori. I ricercatori della Georgia State University di Atlanta, hanno dimostrato che questa sostanza ricoprirebbe le antenne dei predatori dei nudibranchi, disattivando i loro sensori chimici. Quindi, bloccando l'olfatto dei predatori, questi perderebbero ogni interesse per le loro prede e sarebbero costretti a passare un lungo periodo per ripulirsi, dando il tempo alle lepri di mare di allontanarsi.
Secondo lo studio pubblicato sul Journal of Experimental Biology, è la prima volta che viene dimostrato l'utilizzo dell'inattivazione sensoriale come una difesa contro i predatori.
Uno dei ricercatori, Charles Derby, in un'intervista a Bbc Nature, ha definito la scoperta come significativa.
I nudibranchi in realtà sono noti per i loro molti adattamenti difensivi: un arsenale di sostanze chimiche presenti nella loro pelle e nel muco, così come per la capacità di schizzare "inchiostro" sui predatori. Derby spiega che l'inchiostrazione è l'ultima linea di difesa. Viene prodotta solo quando la lepre mare viene presa in bocca da un pesce o solo dopo essere stato morsa da una aragosta.
L'inchiostro viola e l'appiccicoso opalino bianco, schizzati durante l'inchiostrazione vengono prodotti da ghiandole diverse ed i nudibranchi possono rilasciarli sia separatamente che insieme. Per simulare il modo in cui l'opalino colpisce e disattiva l'olfatto dei predatori in natura, il team americano ha utilizzato l'estratto delle ghiandole di lepri di mare e hanno ricoperto le antennule, organi olfattivi delle aragoste, allevate in acquari. Con le antennule ricoperte dalle secrezioni appiccicose, le aragoste non erano in grado di sentire l'odore stuzzicante di "succo di gambero", come dimostrava anche l'attività elettrica dei neuroni chemiosensoriali che rilevano gli odori e sono responsabili dell'invio di segnali dal cervello ai muscoli.
Questi tipi di neuroni, si attivano con gli odori del cibo e sono essenziali per cacciare e nutritrsi. Il team ha scoperto che le risposte delle aragoste ad odori gustosi erano notevolmente ridotte se le antenne erano "bloccate" rispetto a quando erano pulite.
La scoperta che l'opalino appiccicoso limita fisicamente la percezione degli odori da parte dei predatori, rappresenta la terza modalità di utilizzo delle secrezioni di "inchiostro" da parte di alcune specie di nudibranchi.
Precedentemente era stato dimostrato che le concentrazioni di aminoacidi nell'inchiostro delle lepri di mare, possono rendere la sostanza appetibile ad alcuni animali: in pratica, si tratta di un'arma di distrazione: "Quando un'aragosta "morde" una lepre di mare, ottiene un soffio di inchiostro". A conferire il colore viola all'inchiostro, invece, sono composti come l'aplisioviolina, che è anche un repellente.
Derby conclude: "Le lepri di mare hanno molti predatori potenziali, ognuno con proprie abitudini alimentari e sistemi sensoriali... Così, alcune sostanze chimiche possono avere effetto su alcuni predatori e non sugli altri. Una combinazione di meccanismi che agiscono simultaneamente può essere più efficace di uno solo". Fonte: GreenReport [modificato].