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20 APRILE 2013

MOZZICONI DI SIGARETTE, MICRORIFIUTI CHE INQUINANO GLI ECOSISTEMI ACQUATICI
I filtri delle sigarette (vedi anche articolo Quanto inquinano le cicche di sigarette?) sono costituiti da acetato di cellulosa, una plastica che è tecnicamente biodegradabile, ma i mozziconi di sigarette degradano solo in situazioni che i ricercatori descrivono come "circostanze biologiche gravi", come quando i filtri finiscono nelle acque di scarico. Anche in condizioni ottimali, possono volerci almeno 9 mesi perché un mozzicone si degradi.
Lo sanno bene i frequentatori delle spiagge italiane, che li trovano sepolti sotto la sabbia praticamente integri da una stagione all'altra. Negli Stati uniti d'America, dove la lotta al fumo ha assunto aspetti da Santa Inquisizione, secondo una stima del 2007, vengono consumati 360 miliardi di sigarette all'anno, i cui filtri, visto che ormai si fuma praticamente solo all'aperto, finiscono nell'ambiente naturale e negli spazi pubblici. Il problema è che mozziconi di sigaretta sono veri e propri rifiuti tossici, non solo piccoli segni di inciviltà e un pugno nell'occhio estetico in aree che dovrebbero essere pulite.
Secondo un rapporto di Environmental Cleanup, possono anche percolare sostanze chimiche tossiche e cancerogene nell'ambiente, avvelenare la fauna selvatica e contaminare corsi d'acqua.
Inoltre i mozziconi di sigaretta sono il rifiuto che si trova di più sulle spiagge e nei corsi d'acqua di tutto il mondo. Un altro rapporto del 2010 di Ocean Conservancy rivelava che durante l'International Coastal Cleanup, che ogni anno si svolge negli Usa, dalle spiagge americane e dalle vie navigabili interne sono stati rimossi diversi milioni di sigarette o filtri di sigarette, il 31% della spazzatura raccolta e, di gran lunga, l'elemento più diffuso ritrovato.
Mentre gli studi cominciano a dimostrare come la tossicità dei mozziconi di sigaretta negli ecosistemi acquatici influenzi la fauna selvatica e inquini l'acqua, i comuni e le altre istituzioni dovranno adottate iniziative non più basate sul solo volontariato o a "spot" per prevenire l'abbandono dei mozziconi di sigarette nei parchi e nelle spiagge. Ma la cosa sembra riguardare più le abitudini legate ai "micro-rifiuti" che all'abolizionismo del fumo.
Legacy, un'organizzazione impegnata nell'istruzione dell'opinione pubblica sui prodotti del tabacco e che collabora all'iniziativa di Leave No Trace del Center for Outdoor Ethics, che incoraggia i fumatori a non gettare a terra le sigarette che poi si trasformano in un rifiuto tossico, ha commissionato un sondaggio che si occupa proprio degli atteggiamenti degli americani riguardo alla questione dei mozziconi/spazzatura e chiede agli intervistati se considerano i filtri delle sigarette una preoccupazione ambientale.
Ne è venuto fuori che oltre l'88% degli americani intervistati pensa che mozziconi di sigarette siano un problema ambientale, ma oltre il 44% degli intervistati, che avevano fumato ammette di aver lasciato cadere una sigaretta a terra e quasi il 32%, hanno buttato una sigaretta fuori dall'auto in corsa. Durante i 30 giorni precedenti al sondaggio, l'80.1% degli americani dice di aver visto mozziconi di sigarette sui marciapiedi, il 32.1% nei parchi, il 16.6% nei campi sportivi e il 15.7% nelle spiagge. Il 93% concorda sul fatto che far cadere un mozzicone di sigaretta per terra, è come buttare spazzatura e che molti fumatori spargano rifiuti. Fonte: GreenReport.

 

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