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21 MAGGIO 2013

PLASTIC VORTEX: AL VIA LA SPEDIZIONE DI PATRICK DEIXONNE

Partita dalla California l'impresa dell'esploratore francese Patrick Deixonne verso il "settimo continente", un'isola galleggiante grande come l'India, fatta di frammenti microscopici di bottiglie, spazzolini, reti, imballaggi di ogni tipo scaricati in mare. Insieme a un team di specialisti vuole studiare "la concentrazione e la natura dei rifiuti".

Dopo vari incidenti di percorso, è partita il 20 maggio da Oceanside, nel sud della California, la spedizione di Patrick Deixonne, esploratore francese, per analizzare in maniera scientifica il "settimo continente" e tracciarne una prima mappa. Di cosa stiamo parlando? Del "continente di plastica", un'enorme isola galleggiante che si è formata nel corso del decenni nel Nord del Pacifico a causa del gioco delle correnti. Parte delle bottiglie, spazzolini, reti, imballaggi di ogni tipo scaricati in mare, praticamente 5 milioni di pezzi di plastica al giorno a livello mondiale, secondo i dati dell'Onu, si addensano proprio lì. Così si è formato una sorta di nuovo continente, più grande dell'India, esteso su 3.4 milioni di chilometri quadrati, secondo le stime del Cnes, l'Agenzia Spaziale Francese, che patrocina, assieme alla Nasa, l'iniziativa di Deixonne.
Il "settimo continente" non può essere individuato con i satelliti. Bisogna andare sul posto per studiarlo, con un'imbarcazione e particolari strumenti di misurazione. Ed è un po' incredibile che i primi a farlo siano dei francesi, non proprio direttamente toccati dal problema.
48 anni, membro della Società degli Esploratori Francesi, ex pompiere, originario della Guyana, Deixonne si imbatté nel problema nel 2009, attraversando il Nord del Pacifico durante una traversata a remi in solitaria. Da allora ha deciso di farne una crociata personale. Domani parte con un'imbarcazione in compagnia di specialisti, una biologa in particolare, mentre un'équipe di ricercatori li assisterà da terra. "Vogliamo effettuare misurazioni in più punti, per paragonare la concentrazione e la natura dei rifiuti", ha precisato. In 6-7 giorni, partendo dalla costa californiana, dovrebbe raggiungere l'area più interessata dal fenomeno. Tutti via Internet potranno seguire in tempo reale la spedizione. Sarà anche installata una sonda su una boa derivante, per permettere una prima cartografia del problema. La spedizione, in realtà, avrebbe dovuto partire già l’anno scorso. Ma l’imbarcazione di Deixonne era stata bloccata in partenza da un guasto alla pompa dell'acqua, prodotto da una busta di plastica. Sistemato quel problema, in seguito una rete da pesca aveva provocato la rottura del timone. "Ma problemi del genere, dovuti all'eccesso di plastica in acqua – ha sottolineato l'esploratore - sono sempre più frequenti in questa parte del mondo". News integrale su IlFattoQuotidiano.

Abbiamo parlato gia del Great Pacific Garbage Patch (vortice di plastica) qui (con video) e qui (news che tratta di un progetto olandese).

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