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18 APRILE 2013

IL GENOMA IMMUTABILE (QUASI) DEL CELACANTO
Un gruppo internazionale di ricercatori, ha sequenziato il genoma del celacanto africano, un pesce dotato di quattro pinne lobate che ricordano rudimentali arti, che è rimasto quasi identico ai suoi antenati di 300 milioni di anni fa. Il celacanto rappresenta quindi una testimonianza vivente delle specie ancestrali di pesci che hanno dato origine alle prime creature anfibie dotate di quattro zampe in grado di conciliare la vita acquatica con quella terrestre. Come è ricordato nell'articolo su Nature, che illustra la ricerca, il celacanto (Latimeria chalumnae) era ritenuto estinto da almeno 70 milioni di anni, finché, nel 1938, Marjorie Courtenay-Latimer, curatrice del Museo di Storia Naturale di East London, in Sudafrica, ne scoprì un esemplare sulle bancarelle del locale mercato del pesce. Un secondo celacanto fu trovato solo 15 anni dopo, e oggi, a 75 anni di distanza, sono appena 309 gli esemplari noti, ivi compresi quelli di una specie strettamente imparentata, Latimeria menadoensis, scoperta nel mare indonesiano prospiciente l'isola di Sulawesi nel 1997.
L'analisi genetica ha confermato il sospetto che i geni di L. chalumnae stiano evolvendo molto più lentamente di quanto non accada negli altri organismi, verosimilmente perché questa specie vive in un ambiente - le acque profonde al largo della costa sudafricana - che è mutato pochissimo nel corso delle ultime ere geologiche. News integrale su LeScienze. Aggiornamento su GalileoNet.

 

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